
Indagine dei carabinieri
Ladro di champagne seriale: rubava a ripetizione bottiglie di pregio dai supermercati, nascondendole sotto la giacca, ma è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria. Era il “terrore“ degli scaffali dei reparti del vino. Si tratta di un 35enne di origine rumena residente nella provincia di Verona, che deve rispondere dell’ipotesi di reato di “furto aggravato e continuato“. L’uomo nei giorni scorsi era stato avvistato nei punti vendita di Città di Castello e Città della Pieve di un supermercato, appropriandosi, in più riprese, di svariate bottiglie di champagne e altri vini pregiati nascondendole sotto al soprabito e guadagnando l’uscita senza, ovviamente, pagare alle casse.
Dopo aver ricevuto la denuncia da parte del titolare dei supermercati, i carabinieri della Stazione tifernate hanno iniziato le indagini acquisendo le immagini delle telecamere presenti all’interno dell’esercizio pubblico e individuando "con chiarezza" l’uomo mentre prelevava le bottiglie per rubarle. Attraverso i sistemi informatici in dotazione all’Arma dei carabinieri le immagini sono state immediatamente analizzate, passaggio che ha consentito di giungere "alla sicura identificazione dell’uomo già noto e perseguito per altri episodi simili". Da Città di Castello è dunque scattata per lui l’ennesima denuncia per furto aggravato e continuato. Nelle scorse ore sempre i militari dell’Arma hanno effettuato un’altra operazione portando in carcere una 53enne tifernate, già gravata da precedenti misure. La donna, secondo quanto si apprende dalla Procura, aveva continuato a frequentare pregiudicati e ad assumere droghe nonostante le prescrizioni quindi, su ordine del magistrato di sorveglianza, è stato disposto il suo accompagnamento in carcere a Capanne.
Contestualmente è stato revocato “l’affidamento in prova ai servizi sociali“, misura alternativa che le era stata concessa a fine 2024 e che prevedeva una serie di prescrizioni a cui la donna avrebbe dovuto attenersi, ma che in realtà avrebbe ripetutamente violato, nella misura in cui "…ha accolto in casa o frequentato soggetti noti come pregiudicati e assumeva droghe". Da qui la revoca dell’affidamento in prova e il provvedimento che ha fatto scattare la custodia cautelare in carcere.