
Prelievo venatorio dei cinghiali. Più squadre e abbattimenti
Più squadre di cacciatori per abbattere i cinghiali e l’autorizzazione ad aumentare in modo cospicuo gli abbattimenti stessi. Le modifiche al regolamento 3499 sul prelievo venatorio della specie, predisposte dalla Giunta regionale, sono state approvate ieri all’unanimità dalla Terza commissione dell’Assemblea legislativa. E prima del voto, la Commissione ha ascoltato l’assessore regionale all’ambiente e i rappresentanti di Ambiti territoriali di caccia (Atc), associazioni venatorie ed agricole che però hanno espresso numerosi dubbi. L’assessore Roberto Morroni prima di tutto ha spiegato che "la proposta di regolamento prevede una serie di modifiche richieste dal mondo venatorio per agevolare le squadre negli abbattimenti, anche nell’ottica del contrasto alla diffusione della specie cinghiale e della peste suina. Abbiamo fatto nostre le richieste dei cinghialisti ed in alcuni casi le abbiamo implementate: il numero minimo scende quindi da 20 a 15 partecipanti. E fino al 50% dei componenti potranno essere ospiti, ossia cacciatori non iscritti alla squadra. Sarà anche possibile unire più squadre per raggiungere il numero minimo di partecipanti. Questi interventi si aggiungeranno a quelli previsti dal ‘Piano nazionale contro la peste suina africana’, che sarà presto recepito da un Piano regionale. Per rispettare quanto previsto dal Commissario straordinario alla peste suina africana – ha aggiunto –, si dovrà arrivare a 44mila abbattimenti annui, di cui 10mila in selezioni e 10mila con il contenimento, più del doppio dell’anno scorso. Lo sforzo più grande sarà non attraverso le braccate ma attraverso selezione e contenimento. Queste misure devono essere attuate e non possono essere discusse".
Rispetto alle innovazioni introdotte dagli uffici di Palazzo Donini i rappresentanti di Atc, associazioni venatorie ed agricole hanno espresso perplessità circa la effettiva possibilità di arrivare a un numero così elevato di abbattimenti, stante la flessione degli stessi registrata quest’anno. Tra le misure per incrementare gli abbattimenti è stata ipotizzata una rotazione nell’assegnazione dei settori mentre è stata a più riprese sottolineata la necessità di strutturare filiere che valorizzino e rendano più sicuro il consumo della carne dei cinghiali abbattuti.