Polemica tra Palazzo Spada e Ater sui sette alloggi di via Manassei

L'assessore comunale critica l'assegnazione di alloggi di lusso da parte dell'Ater, sottolineando che gli interventi di edilizia pubblica dovrebbero essere indirizzati a chi non può permettersi affitti sul mercato convenzionato. Ater difende la scelta sostenendo che il recupero dell'edificio storico contribuisce alla vita sociale della città.

TERNI "Una scelta sbagliata", così l’assessore comunale ai lavori pubblici, Giovanni Maggi definisce l’assegnazione dei sette alloggi di Palazzo Manassei, alla cui consegna il Comune infatti non aveva partecipato. "L’Ater ha consegnato i sette alloggi affittati a canone concordato - attacca Maggi –, cioè mediante un canone conteggiato con un metodo simile a quello previsto tra le associazioni degli inquilini e dei proprietari d’ immobili. L’Ater ha investito 2.800.000 euro per sette alloggi di elevata qualità pari ad un costo medio di 400.000 euro l’uno, 3.200 euro a mq da destinare a circa 20 persone, rivolgendosi ad una fascia di utenti in grado di sostenere una spesa per gli affitti di immobili reperibili nel mercato privato degli affitti concordati"."L’amministrazione comunale - continua – non condivide le scelte di Ater e assessore regionale di riferimento, in quanto ritiene che gli interventi di edilizia pubblica non debbano essere effettuati per interventi di lusso destinati ad una fascia di utenti che hanno possibilità economiche che consentono loro di reperire alloggi sul mercato convenzionato". "Rimaniamo stupiti dalle dichiarazioni del Comune - replica il presidente di Ater Umbria, Emiliano Napoletti –. Il recupero dell’edificio storico in pieno centro infatti, restituisce, dopo molti anni di incuria, un pezzo di storia cittadina alla collettività e persegue lo scopo funzionale e altamente sociale di integrare nuove famiglie nella quotidianità del centro. La destinazione a canone concordato contribuisce, senza alcuno spreco, all’articolazione dell’offerta di Ater ed è finalizzata a rivitalizzare l’area, prima degradata. Interventi analoghi di Ater in altre città sono presi come esempio anche in riviste di settore"