REDAZIONE UMBRIA

"Stop alla plastica, una legge per l’Umbria"

L’associazione “Perugia Capitale Verde“ propone norme per vietare il materiale inquinante in enti pubblici, ospedali e spiagge lacustri

Proposta di legge regionale riduzione plastica

Perugia, 14 febbraio 2020 - Plastica monouso da vietare in luoghi specifici come enti pubblici, atenei, ospedali, strutture sanitarie, spiagge lacustri. Ma anche sanzioni e contributi da parte della Regione per eliminare progressivamente questo che è il materiale più inquinante. Parte da questi assunti la proposta di legge regionale che l’Associazione Perugia Capitale Verde, presieduta da Urbano Barello, ha presentato ieri.

«Riteniamo necessario che l’Umbria si doti di una legge regionale che miri alla riduzione del consumo della plastica monouso – ha detto – cosa che dopo l’approvazione della direttiva europea del 5 giugno 2019, hanno già fatto le Regioni Marche, Toscana e Campania. Senza contare che molti Comuni italiani hanno approvato delibere “plastic free“ e tra questi ci sono Assisi, Amelia, Città di Castello Foligno, Scheggino, Terni".

Barelli ha ricordato che secondo il Rapporto Ispra 2019, nel 2018 la raccolta differenziata della plastica in Italia è stata pari a 1.367.960 tonnellate, 26.270 tonnellate solo in Umbria; la raccolta differenziata pro-capite è stata pari, a livello nazionale e regionale, rispettivamente a 22,66 e 29,78 chilogrammi. Secondo Arpa Umbria, l’indice di riciclaggio della plastica nel corso dell’anno 2018 è stata pari al 21% dei quantitativi conferiti.

«Questi pochi dati – ha aggiunto – sono sufficienti e delineare la gravità della questione “plastica”, sia in relazione ai notevoli quantitativi del materiale utilizzati dalla popolazione, sia in ragione della possibilità di effettivo riciclo solo di una minima parte di tutta la plastica conferita. La plastica monouso è considerata responsabile dell’85% dell’intero inquinamento marino e terrestre: in Europa – ha continuato– si producono circa 50 milioni di tonnellate di plastica e solo il 7% viene riciclato. Stoviglie, posate, bottiglie di plastica non sono biodegradabili e se abbandonate necessitano di secoli per essere degradate".

Barelli ha detto di aver già incontrato in proposito la presidente della Giunta regionale, Donatella tesei e il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta. Le strade per far approdare in Consiglio la legge sono diverse quindi, compresa quella di una raccolta firme (ne servirebbero tremila) Nella proposta sono anche prevoste sanzioni da 60 e fino a 1.500 euro a secponda della violazione che si commette. "La proposta di legge – ha concluso Barelli – verrà inviata a tutti i sindaci umbri per un loro sostegno e per sollecitare buone pratiche, in particolare al Comune di Perugia per arricchire il dossier di candidatura a Capitale Verde d’Europa 2022".

M.N.