SILVIA ANGELICI
Cronaca

PIAZZA PARTIGIANI

All’autostazione non ci sono i monitor, spariti gli orologi, piazzale transennato, servizi igienici indecenti

All’autostazione non ci sono i monitor, spariti gli orologi, piazzale transennato, servizi igienici indecenti

All’autostazione non ci sono i monitor, spariti gli orologi, piazzale transennato, servizi igienici indecenti

Ore 10 siamo al “bus terminal“ di Piazza Partigiani. Un poveraccio ci chiede una monetina per fare colazione, c’è chi dorme nella sala d’aspetto deserta e un altro sta urinando in un angolo davanti a decine di ragazzini scesi dal pullman della gita scolastica. Intanto un passeggero, approfitta per farci una segnalazione: "Sono un pendolare. Vengo da Gubbio ed è un’impresa. Il mezzo su gomma dovrebbe sopperire il servizio ferroviario che non c’è. Ma purtroppo è carente anche il primo. C’è un vuoto di tre ore. Dalle 8.10 la corsa riprende alle 11.05, come me lo spiega?".

E poi lo sfogo dei gestori del bar: "Praticamente siamo nella terra di nessuno – denuncia Stefano Capezzali – Come vede qui vince il degrado. Non esiste un deposito bagagli, la sala d’aspetto è sfornita di ogni servizio, i servizi igienici sono in condizioni pessime, la biglietteria chiude alle 19, e rimaniamo solo noi a fare un po’ di assistenza ai passeggeri. Una luce accesa sul niente". Ci guardiamo intorno. Ha ragione Capezzali quando parla del nulla. Autostazione di una città capoluogo di Regione? Un parolone per un posto così malmesso e inadeguato al ruolo che deve svolgere. Basta guardarsi intorno: non ci sono neanche i monitor e gli orologi, il minimo indispensabile della dotazione tecnologica di cui andrebbe dotato un polo della mobilità pubblica, così strategico.

A metterci il carico da undici il consigliere regionale d’opposizione Enrico Melasecche, ex assessore ai trasporti della Giunta Tesei. "Il Bus terminal di Piazza Partigiani – denuncia Melasecche – è frequentato giornalmente non solo da studenti e lavoratori pendolari, ma anche da tutti i turisti che vi transitano per salire con le scale mobili sull’acropoli. La stazione si presenta da tempo in condizioni di assoluto degrado ed è un pessimo biglietto da visita per Perugia. I bagni sono indecenti, con i sanitari alla turca che andavano di moda ancora alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, oltre ad essere tappezzati di offerte di prestazioni sessuali di tutti i generi e per tutti i gusti scritti sulle porte. Nella precedente legislatura, in veste di assessore alle Infrastrutture e Trasporti, ho fatto reiteratamente appelli alla società che ne gestisce i servizi affinché i bagni venissero ristrutturati e gli spazi venissero ammodernati e razionalizzati ma le mie richieste, con il cambio di Giunta, dopo le prime assicurazioni non sono state più attuate. La sala d’aspetto non controllata né collegata all’adiacente bar - va avanti il consigliere - è quasi sempre vuota ed è finita col diventare luogo di bivacco per soggetti spesso inquietanti, che rappresentano un motivo di preoccupazione soprattutto per le donne che si trovano ad attendere da sole. I cartelli a indicazione variabile sono spenti da tempo immemorabile e i due orologi, dopo la mia richiesta di rimetterli in funzione, sono misteriosamente spariti. Un’area abbastanza ampia del piazzale a raso è inoltre transennata da tempo e pertanto interdetta, unitamente a quelle corrispondenti dei piani sottostanti del parcheggio interrato; sussistono sembra problemi strutturali, con percolazione di acqua piovana, risalenti probabilmente ai tempi di costruzione della struttura gestita dalla Sipa". Che dire? La città e le sue infrastrutture meritano più rispetto...

Silvia Angelici