Piazza intitolata ad Angelo Mancia

Militante dell’MSI, giovane vittima degli anni di piombo. Il Pd: "Picchiatore fascista morto nella faida tra bande"

Piazza Angelo Mancia in zona Borroni e largo Barbanera nel centro storico. La Giunta comunale ha varato due delibere per concretizzare altrettante nuove intitolazioni. La scelta per Mancia fa seguito ad una mozione approvata in Consiglio comunale e che voleva "ricordare le dolorose vicende della nostra storia, per promuovere e garantire con forza i diritti di libertà, condannare e contrastare ogni forma di terrorismo, che rappresenta un pericolo per le istituzioni democratiche e repubblicane". La scelta su Barbanera deriva da una richiesta dell’associazione Pro Foligno. "Barbanera – è scritto nella delibera – è una figura leggendaria nella storia e nella cultura del nostro territorio. La sua fama ha superato i confini nazionali e i suoi almanacchi rappresentano ancora oggi un punto di riferimento per chi, anche solo per un attimo, voglia legare il proprio futuro alla speranza". Se la scelta di Barbanera non ha suscitato problematiche, su Mancia infuria invece la polemica. Nelle note biografiche pubblicate sul sito del Comune si specifica che Mancia, a 27 anni, "è stato ucciso dal ’Gruppo anarchico eversivo’, denominato Volante rossa. Mancia era impiegato a Roma come fattorino de ’Il Secolo d’Italia’ ed era giovanissimo militante dell’allora Movimento Sociale Italiano". Il Partito democratico sul tem, insorge: "Il 10 novembre la Giunta comunale ha deliberato di intitolare l’area di circolazione pedonale di Borroni a Angelo Mancia, picchiatore fascista dell’ultimo secolo. Mancia venne ucciso a colpi di arma da fuoco a marzo del 1980 per mano della Volante Rossa, gruppo di militanti della sinistra più estrema. L’omicidio venne definito dal ministro Rognoni come l’esito di una faida tra bande rivali".

Il Pd, nel suo post sui social, ha ricordato le tappe della vita di Mancia e poi: "Quando i bambini alzeranno gli occhi al cartello, “Mamma, papà chi è Angelo Mancia?“, avrete poca scelta, potreste dire che è un signore nato a Foligno che piace ai signori che siedono in Comune, oppure potreste raccontargli la tragedia che è stato il fascismo per questo Paese".

Alessandro Orfei