Delitto Meredith, Lumumba a spasso per Perugia. "Ora vivo in Polonia. È stata dura..."

Il congolese, che gestiva un pub in centro, fu arrestato per il delitto Kercher ma dopo 14 giorni liberato perché innocente

Perugia, 7 luglio 2022 - La mattina che venne arrestato, nel novembre del 2007, sotto i flash dei fotografi e l’occhio delle telecamere, Patrick Lumumba, titolare di un pub in centro a Perugia, guardava tutti con aria smarrita. In casa, in via Eugubina, la moglie polacca e il figlioletto in lacrime. Lui con il delitto Kercher in realtà non c’entrava. Dopo 14 giorni in cella venne scarcerato perché riconosciuto totalmente estraneo all’omicidio e subito prosciolto. Ma la sua vita ne uscì a pezzi. In questi giorni (ora si è trasferito in Polonia con la moglie e i due figli dove è socio di maggioranza di un’azienda di sub-appalto) è tornato a Perugia, dove in tanti lo ricordano e gli vogliono bene.

Patrick Lumumba
Patrick Lumumba

"È stata molto, molto dura, un tunnel tutto buio ma ora grazie a Dio ne sono uscito" ha raccontato all’Ansa. Quando venne coinvolto nel caso Kercher dalle dichiarazioni di Amanda Knox, definitivamente condannata per calunnia ai suoi danni, il congolese gestiva nel centro storico un pub che fu poi costretto a chiudere. A scagionarlo definitamente fu la testimonianza di un professore svizzero che aveva conservato lo scontrino del drink bevuto la sera del delitto nel suo locale. "Pensare che volevo offrirgli la bevuta, insistette per pagare... Dimenticare quanto successo? È impossibile. Me lo porterò fino alla tomba".

Anche in Polonia qualcuno conosce Patrick come "quello del delitto di Perugia". "Qualcuno – ha detto – mi ha chiesto di andare in televisione ma non ho mai accettato". Dei giorni passati in cella resta "la tristezza. Bisogna comunque ricordare sempre che la vera vittima fu Meredith, anche se io mi sono sempre considerato la seconda. Mi sono ritrovato in carcere, innocente, senza sapere cosa fosse successo. I primi tre giorni ero in isolamento, da solo, sono stati i più duri. Aprivi la finestra e c’era solo un muro. Nient’altro".

A Lumumba sono stati assegnati 8mila euro per l’ingiusta detenzione. "Lo Stato si limita a contare i giorni. Per la legge è il colpevole che paga il danno, nel mio caso Amanda, ma da lei non ho ricevuto nulla. Dovrei fare qualcosa negli Usa ma ho rinunciato perché lì è considerata una vittima e sarebbe stato molto difficile".