ERIKA PONTINI
Cronaca

Delitto nel casolare. "La mia Francesca era in cura. Ma siamo stati lasciati troppo soli"

Parla il padre della 35enne indagata per aver ucciso la madre

I carabinieri sul luogo del delitto (Foto Crocchioni)

I carabinieri sul luogo del delitto (Foto Crocchioni)

Perugia, 16 gennaio 2019 - «Francesca era in cura al Cim (Centro di salute mentale, ndr), ma in questi anni ci siamo sentiti lasciati soli. I manicomi giudiziari sono stati chiusi, però non sono stati sostituiti con strutture specializzate. Sottopongono i malati al tso (trattamento sanitario obbligatorio), tuttavia dopo quindici giorni le persone con problemi, come mia figlia, stanno in mezzo a una strada».

Papà Pasquale Garofane, maresciallo in congedo della Finanza, è nella casa di via Case Sparse 10 di Magione, teatro della tragedia. Sembra quasi rassegnato mentre ‘accusa’ di essere stato abbandonato. Lo strazio nel cuore per quella figlia disgraziata che adora, ma che non è riuscito a salvare da sé stessa. La ex moglie, Augusta Brunori, 69 uccisa con un coltello piantato in mezzo alla schiena; Francesca 35 anni tra qualche giorno,  indagata per l'efferato omicidio della mamma e sottoposta al tso nel Reparto di psichiatria dell’ospedale di Perugia, dopo aver dato in escandescenze durante il tentativo di interrogatorio. Un finale amaro in un’esistenza scandita delle difficoltà.

«Con Augusta eravamo separati da venticinque anni – racconta ancora –, ma c’è sempre stato un bel rapporto tra noi. Ci sentivamo sempre e lei veniva a stare dalla figlia, proprio perché Francesca non stava bene. Tra madre e figlia c’erano alti e bassi, come è tipico nella vita dei ragazzi che hanno questi problemi. Ma mai avrei immaginato che potesse succedere quello che oggi dicono sia accaduto, dobbiamo ancora capire come sono andate le cose. Io ancora non lo so».

Pasquale è stato sentito dai carabinieri del comando provinciale di Perugia, che stanno cercando di ricostruire l’omicidio anche attraverso l’esame del dna sul manico del coltello. L’autopsia sarà eseguita oggi. Augusta sarebbe stata uccisa con un solo colpo alla schiena mentre, probabilmente, scappava e il delitto potrebbe essere avvenuto proprio lunedì mattina. Dopo essere stata colpita – raccontano le tracce di sangue – la donna ha continuato a camminare qualche metro, prima di crollare sul pavimento di porfido. E’ stata poi Francesca a chiamare prima un amico, dicendo che la madre si era suicidata, e poi a suonare il campanello del giovane rumeno che abita nella mansarda della villa. «Sì, in questi giorni le avevo sentite litigare – conferma Marius –. La mamma mi aveva detto che Francesca aveva smesso di prendere i farmaci. Lunedì mattina lei ha suonato alla mia porta. Saranno state le 8 e mi ha detto che c’era stata una rapina e che avevano ammazzato la mamma». Una storia alla quale nessuno crede.