
Uno dei punti vendita Oasi
Perugia, 24 novembre 2016 - Inaugurato il nuovo superstore a marchio Oasi (il ventunesimo) di via Centova. Complessivamente sono 206 i punti vendita del Gruppo Gabrielli, azienda della grande distribuzione organizzata che opera in cinque regioni: Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo e Molise. Il nuovo Oasi di Perugia si caratterizza per un ambiente familiare ed accogliente, esteso su una superficie di vendita di 2500 metri quadri in cui sono presenti 14000 referenze: 9000 food (attinenti al cibo) e 5000 no food. Un team di 44 collaboratori e una barriera di 10 casse, tutte servite, descrivono l’accoglienza del nuovo Oasi, munito anche di un comodo parcheggio da 90 posti auto al piano e 110 coperti. Il superstore è il quarto punto di vendita del Gruppo Gabrielli interamente in classe A: dalla progettazione all’arredo, il rispetto dell’ambiente è da sempre elemento prioritario. «Da circa quindici anni – ha detto il presidente del Gruppo Gabrielli, Luca Gabrielli – cercavamo una posizione congeniale sulla piazza di Perugia e oggi stiamo concretizzando un progetto per noi estremamente importante e che s inserice in una serie di aperture che si concretizzeranno nei prossimi mesi nelle diverse regioni dove operiamo». Il Gruppo Gabrielli conferma il proprio impegno e vicinanza con il Banco Alimentare: il nuovo superstore si inserisce nel programma di recupero delle eccedenze alimentari a sostegno delle fasce più deboli. Nel 2015, il Gruppo ha donato 31874 kg coinvolgendo 18 punti vendita. Il presidente del Banco Alimentare Umbria, Walter Venturi, in merito al rapporto con il Gruppo Gabrielli ha dichiarato: «La collaborazione è un’opportunità per aiutare meglio e di più le persone che già sosteniamo, rappresenta inoltre una diversificazione dei prodotti e questo per noi ha grande valore perché effettivamente ci permette di proporre alle 22mila persone che aiutiamo ogni giorno, una dieta più equilibrata». «Il Banco Alimentare è per noi un partner solido e stabile che negli anni ci ha permesso di mettere in pratica azioni concrete di responsabilità sociali attraverso il food sharing, ovvero destinando referenze invendute ma ancora perfettamente edibili per coloro che vivono uno stato di necessità. Inoltre – dichiara Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo – con il Banco condividiamo un altro importante aspetto, la vicinanza al territorio e il forte radicamento su di esso che si traduce in conoscenza dei suoi bisogni e azioni mirate per cercare di soddisfarli».