
Dalla Toscana nessun interesse per la stazione Medioetruria
L’accordo siglato da Pd e Cinque Stelle in Toscana parla chiaro: la stazione Medioetruria non serve e non si farà. Almeno nelle intenzioni elettorali dei due partiti. Per loro bastano e avanzano le stazioni di Arezzo e Chiusi. Nel testo dell’ intesa sottoscritta da Eugenio Giani (attuale governatore del Pd e candidato del centrosinistra), Emiliano Fossi (segretario toscano del PD), Paola Taverna e Irene Galletti (rispettivamente vicepresidente nazionale e coordinatrice regionale dei Cinquestelle) verrebbe riportato come "non si ravvisano motivazioni, anche per ragioni di consumo di suolo, per la realizzazione di una nuova stazione Av in Media Etruria, a fronte della piena valorizzazione delle stazioni di Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme, già ristrutturate nel 2018". Detta così, insomma, la Medioetruria sembra definitivamente affossata. In realtà però, in un comizio di qualche giorno fa è stato lo stesso governatore uscente e ricandidato Eugenio Giani a dire in soldoni, che l’opzione Rigutino resta in piedi. Al momento questo è dunque il patto Pd-Cinquestelle che dovrà essere vagliato dalle altre forze di coalizione e il tema potrebbe diventare spinoso con il passare delle settimane.
Ma il centrodestra umbro parte subito all’attacco: "Con l’accordo siglato da Giani (Pd) e Taverna (M5S) la stazione della Media Etruria, che avrebbe dovuto finalmente rompere l’isolamento storico dell’Umbria, viene cancellata – afferma il consigliere regionale di Umbria Civica, Nilo Arcudi – Altro che sviluppo e infrastrutture: l’Umbria resta tagliata fuori dall’alta velocità, ancora una volta sacrificata alle scelte altrui. Ora – aggiunge Arcudi – la domanda è semplice: la presidente Proietti e l’assessore De Rebotti difenderanno l’Umbria e la nostra comunità, o resteranno succubi delle decisioni di Giani, Taverna, del Pd e dei 5 Stelle? L’Umbria – conclude il consigliere di opposizione – ha diritto a collegamenti veri, non a restare fanalino di coda d’Italia".
Va ricordato che proprio Giani aveva espresso in più occasioni pubbliche la necessità di rivedere la collocazione da Creti a Rigutino. Un accordo in questo senso doveva essere firmato con l’Umbria un paio di settimane fa, ma poi – viste le elezioni che incombono in toscana – si è pensato di rimandare tutto. E piano piano i motivi appaiono evidenti.
M.N.