
Fabrizio Di Pierro e Anita D'Alessandro
Perugia, 17 maggio 2020 - Si torna al lavoro ma le scuole restano chiuse. Da domani riapriranno negozi, uffici e aziende ma non le classi. Così, mentre una parte dell’Umbria riprenderà piano piano la sua normalità, ce ne sarà un’altra per cui l’emergenza dettata dal coronavirus non finirà: le famiglie. Anita D’Alessandro e Fabrizio Di Pierro sono imprenditori, si occupano di web reputation e web marketing e hanno creato l’azienda "Monster 4D". Ma prima di tutto sono genitori di due bellissimi bambini: Rosaria, di 4 anni e il piccolo Martino, che presto compirà quattro mesi. Ma se mamma e papà dovranno rientrare in ufficio, chi starà a casa con i figli? "La ripresa in sede sarà impegnativa per i genitori che lavorano - spiega Fabrizio -. Noi abbiamo dovuto prendere una decisione, per il momento mia moglie resterà a casa. Il nostro settore ci ha permesso comunque di lavorare in modalità smart working. Certo non è facile, con due bimbi è complicato, soprattutto le videocall con i clienti". Il piccolo Martino è nato poco prima il lockdown. "Siamo riusciti a fargli fare una sola uscita finora, per i vaccini - proseguono i genitori -. I vestiti li abbiamo comprati su internet, mentre i pannolini per fortuna ai supermercati che sono rimasti aperti". Per Rosaria invece letture, disegni e ideazioni di carta ma anche musica e danza sono stati di grande aiuto per le attività ludiche. "Con le scuole chiuse abbiamo cercato di fare didattica in famiglia, ma inventarsi tutti i giorni giochi e laboratori creativi è un grande impegno. Da pochi giorni abbiamo ripreso ad andare al parco sotto casa per farla pattinare, è contentissima", sorride l’imprenditore. Con i centri estivi non operativi e con l’assenza dei nonni, che vivono in Puglia, la coppia ha dovuto ingegnarsi. "La didattica a distanza a questa età, nonostante l’impegno delle maestre che inviano su internet materiale video, è purtroppo limitata in quanto c’è sempre bisogno del grande impegno del genitore". La crisi ha colpito un po’ tutti i comparti, ma Fabrizio guarda il lato positivo: "Il nostro è un settore in crescita ma abbiamo sofferto, perchè il 90% dei clienti non ha potuto pagarci. Io sono positivo, non vedo il futuro buio. La cosa più bella? Le parole di mia figlia all’inizio della pandemia: ’Papà - mi ha detto - però grazie al Coronavirus ora stiamo tutto il giorno insieme... ".