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Nocera Umbra celebra il Patrono Un pensiero ai terremotati della Turchia e della Siria

NOCERA UMBRA – Un pensiero ai terremotati della Turchia e della Siria, da una città che tanto ha sofferto per il sisma del 1997. Il vescovo Domenico Sorrentino, celebrando la Messa del Patrono della città delle acque, San Rinaldo, ha voluto rivolgere questa preghiera alle popolazioni colpite dal terremoto, chiedendo ai nocerini di "dilatare il cuore nella carità". La celebrazione di San Rinaldo è la prima ufficialmente fuori dalla pandemia. In tanti, infatti, sono tornati ad affollare la cattedrale. Presenti, tra le autorità, il sindaco Virginio Caparvi e il primo cittadino di Valtopina, Gabriele Coccia. C’era il consigliere provinciale David Fantauzzi, il capitano dei Carabinieri della Compagnia di Gubbio, Fabio Del Sette, i vicari generali delle diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé e mons. Giovanni Nizzi. "San Rinaldo – ha detto il vescovo Sorrentino - vuole evangelizzare e dare l’esempio attraverso la Parola di Gesù. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi". Nel ricordare le popolazioni colpite dal terremoto, come già Nocera Umbra e altre zone dell’Umbria, monsignor Sorrentino ha sottolineato che "se un fratello soffre, non posso non soffrire. Così dobbiamo essere noi: quando un fratello soffre, anche io, anche noi soffriamo. Dobbiamo diventare un corpo solo". Sono seguiti i saluti del parroco don Ferdinando Cetorelli che ha ringraziato i presenti e il vescovo che "ci guida verso il futuro".