"No alla privatizzazione di Poste italiane"

La possibile privatizzazione di Poste Italiane preoccupa Orvieto per il rischio di perdita di posti di lavoro e peggioramento dei servizi. Sindacati e pensionati esprimono preoccupazione per le conseguenze negative che potrebbero derivare.

"No alla privatizzazione di Poste italiane"

"No alla privatizzazione di Poste italiane"

La paventata privatizzazione di Poste italiane potrebbe produrre pesanti effetti negativi anche a Orvieto. Lo afferma il segretario della Slp Cisl Marco Carlini. "Il rischio privatizzazione – spiega – potrebbe avere preoccupanti ricadute anche nell’Orvietano, che conta 60 impiegati e 35 portalettere. La preoccupazione riguarda non solo l’occupazione, ma anche e soprattutto l’erogazione di un servizio essenziale. Da registrare la necessità di stabilizzazione espressa da un centinaio di precari umbri. Salvaguardare posti di lavoro significa tutelare la collettività e soprattutto quella parte di popolazione più debole e anziana che, vivendo in un’area interna, riconosce a questo servizio anche un respiro sociale". La stessa posizione viene espressa dal responsabile dei pensionati della Cisl di Orvieto, Raffaello Trentini, che riconosce ruolo ed importanza dei quattro uffici orvietani. "Questi – spiega il segretario Slp Cisl di Terni, Danilo Corpetti – fanno parte dei 67 uffici postali mercato-privati, 3 centri primari di distribuzione e 2 presidi decentrati nella provincia. In totale si contano circa 600 addetti tra portalettere e sportellisti. La carenza occupazionale è forte e l’idea di andare incontro alla privatizzazione genera complicazioni: l’azienda potrebbe razionalizzare le risorse e utilizzare diversi tipi di contratti". Per Riccardo Marcelli, segretario regionale Cisl, "se l’idea è quella di far cassa svendendo parte degli gioielli di famiglia, la Cisl si opporrà. Abbiamo già visto gli effetti di questa impostazione negli anni Novanta, e ne paghiamo ancora oggi le conseguenze con l’impoverimento della quantità, della qualità ed efficienza dei servizi".