REDAZIONE UMBRIA

E' morto il padre di Meredith Kercher

Altro dramma nella famiglia Kercher, C'è mistero sulla sua morte

Meredith Kercher

Croydon (Regno Unito), 7 febbraio 2020 - Un altro dolore ha colpito la famiglia Kercher. E' morto John Kercher 77 anni, padre di Meredith. L'uomo da alcune settimane era ricoverato in ospedale. Era caduto davanti  ad un negozio dove aveva fatto delle spese, la gente lo ha trovato a terra con una frattura alla gamba e una a un braccio.  C'è mistero sulla sua morte racconta -  "The Sun", il giornale dove aveva a lungo collaborato. L'uomo potrebbe essere stato travolto da un'auto pirata. Uomo tranquilllo e dignitoso, aveva seguito il processo di Meredith senza mai manifestare rabbia. Il suo unico scopo, era scoprire e capire cosa fosse succecco quella notte a sua figlia e chi l'avese uccisa. Ora La battaglia per dare giustizia a Meredith resta affidata alla ex moglie e alla sorella. 

«Una persona di una dolcezza incredibile che pur essendo un giornalista era sorpreso e 'scocciato' dal clamore mediatico intorno al processo per l'omicidio della figlia Meredith»: ricorda così John Kercher l'avvocato Francesco Maresca, che ha rappresentato la famiglia della studentessa inglese nell'indagine e in tutti i processi.

«Si commosse descrivendo la figlia quando testimoniò in aula nel processo di primo grado» ha aggiunto il legale. «John Kercher - ha detto ancora l'avvocato Maresca - descrisse Meredith come una ragazza solare, sorridente ma anche fisicamente molto forte ed esperta di arti marziali. Per questo era convinto che fosse stata aggredita da più persone in maniera violenta 'perché altrimenti sarebbe stata in grado di difendersi'». «Meredith sognava di fare la giornalista o di lavorare a Bruxelles per la Commissione europea. Qualsiasi cosa avesse scelto per me sarebbe andato bene» disse il padre John davanti alla Corte d'assise di Perugia. Spiegando che lui, giornalista, proprio dai mezzi d'informazione apprese dell'omicidio della figlia. «Le piacevano tantissimo la pizza e il cioccolato» aggiunse. E proprio per questo - spiegò la famiglia - scelse per studiare Perugia, città di Eurochocolate. Poi in un lungo articolo sul Times scrisse: «basta con la frenesia Amanda». Spiegando di avere deciso di rompere il silenzio per «salvare la figlia dalla mania Foxy Knoxy (il soprannome della Knox - ndr)», stigmatizzando i media per avere «trasformato un omicidio in entertainment».