Perugia, morto a 22 anni nel fango. Mistero sulle ultime ore di Samuele

Un podista ha scorto il cadavere in aperta campagna. Potrebbe trattarsi di un omicidio

Il trasferimento del corpo e, nel riquadro, la vittima

Il trasferimento del corpo e, nel riquadro, la vittima

Perugia, 29 aprile 2021 -  L’hanno trovato nudo, se non per un calzino ancora indossato, riverso a terra in mezzo alla fanghiglia in un fosso tra due ’ali’ di campi coltivati in via Filippo Gualtieri, a Sant’Andrea delle Fratte, un luogo dove non si arriva per caso. E lesioni sul corpo, anche un apparente tentativo di strangolamento al collo e segni di ’difesa’, che però ancora non raccontano come è stato ammazzato Samuele De Paoli, 22 anni compiuti sabato.

Il giovane, ex calciatore di squadre dilettantistiche, residente a Bastia Umbra dove viveva con la mamma separata e due fratelli quasi coetanei, potrebbe essere stato ucciso martedì sera, secondo le prime indicazioni fornite dal medico legale, il dottor Sergio Scalise Pantuso, che già domani eseguirà l’autopsia sul corpo della vittima, quasi certamente con il supporto di un tossicologo per sciogliere quello che, al momento, è un vero e proprio mistero. Anche se non è stata trovata sostanza stupefacente, l’ipotesi che l’abuso di droghe e alcol possa aver in qualche modo avuto un ruolo nel decesso è uno dei sospetti degli investigatori della squadra mobile di Perugia diretti dal vicequestore Gianluca Boiano.

L’agghiacciante scoperta è stata fatta da un podista che mercoledì mattina ha notato la Panda rossa parcheggiata ai margini della strada con gli sportelli chiusi e i finestrini aperti. E, ad appena un metro di distanza, il cadavere del ragazzo. Gli abiti di Samuele erano all’interno dell’auto, che poi è stata sequestrata dalla polizia e portata in questura dove sono in corso analisi anche con il luminol da parte della Scientifica, che ha già isolato tracce di sangue dentro l’abitacolo. Sembra si tratti di alcuni schizzi.

All’esterno della vettura sono stati trovati profilattici utilizzati: gli esperti della Scientifica tenteranno di isolare il dna per capire se siano stati utilizzati proprio dal ventunenne, oppure se proprio da lì sarà possibile partire per seguire una traccia che alal fine conduca verso l’assassino.

Tutti elementi che fanno ipotizzare agli investigatori un delitto sfondo sessuale: la zona infatti è conosciuta dalla polizia per essere frequentata da transessuali e omosessuali. Ma ancora è troppo presto per dirlo e la vita tranquilla di Samuele, ora single ma qualche fidanzata in passato, non aiuta nella ricerca di un responsabile.

Secondo una prima ricostruzione della polizia, Samuele era uscito di casa martedì e la madre ha raccontato agli investigatori che il ragazzo aveva pulito per bene l’auto, proprio come faceva quando aveva un appuntamento importante. La donna sapeva che avrebbe trascorso la serata a Perugia con un amico, un elettricista che abita nella zona di San Mariano di Corciano. Ieri mattina infatti l’ha contattato per sapere se Samuele avesse dormito da lui, non essendo rientrato per la notte. Invece no.

Stando al racconto dell’amico i due si erano salutati dopo essere andati al capannone per fare alcuni lavoretti. Un tassello da incastrare nella ricostruzione della serata che potrebbe svelare i retroscena di un omicidio ancora completamente avvolto dalla nebbia. Sul luogo del delitto è intervenuto il procur atore aggiunto Giuseppe Petrazzini, insieme alla squadra mobile, ai carabinieri e al medico legale, il quale ha potuto svolgere solo una prima sommaria ispezione esterna.

La Scientifica ha allestito un gazebo per meglio svolgere gli accertamenti del caso, isolando i reperti peraltro già parzialmente compromessi dal tempo trascorso e dalla pioggia caduta abbondantemente durante la notte. A circa cinquecento metri dal luogo del ritrovamento sorge un casolare che è stato immediatamente controllato dalla polizia in cerca di qualche ulteriore indizio. Ma, al momento, sembra non siano emersi elementi particolari.