
Ai due imputati sono state riconosciute dal giudice le attenuanti generiche. Pena sospesa per entrambi
Morì in un incidente sul lavoro quasi 7 anni fa: condannati un collega e il titolare dell’azienda. Nove mesi di reclusione al datore di lavoro e dodici mesi al collega addetto a un mezzo sollevatore: è la sentenza pronunciata in tribunale a Perugia per il processo che si era aperto dopo l’incidente che causò, nel novembre 2018, la morte di un 54enne di Città di Castello.
L’uomo venne colpito da un mezzo in movimento mentre si trovava nel piazzale di un’azienda a Calzolaro di Umbertide. La vittima era rimasta schiacciata sotto il pesante mezzo, riportando la frattura di un femore e traumi da schiacciamento in varie parti del corpo. Morì poi all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dov’era stato ricoverato in condizioni gravissime.
Dopo sette anni di processo si è chiusa in tribunale la drammatica vicenda relativa al questo incidente mortale sul lavoro: ai due imputati (tutelati dagli avvocati Michele Bromuri, Francesco Falcinelli e Stella Rossi) il giudice ha concesso le attenuanti generiche e disposto la sospensione condizionale della pena. I familiari della vittima si erano costituiti parte civile tramite l’avvocato Marcello Pecorari.
Il 54enne che morì nell’incidente del 2018 era residente a Città di Castello e stava operando per conto di una ditta esterna a bordo di un mezzo pesante quando -arrivato nel piazzale dell’azienda di Calzolaro- era sceso ed era quindi stato travolto da un altro attrezzo in movimento condotto da un operaio 52enne, (dipendente dell’impresa da 15 anni).
Sulla dinamica sono stati svolti gli accertamenti predisposti nell’ambito delle indagini che si sono aperte nelle ore successive al fatto quando i tecnici del Dipartimento di Prevenzione e sicurezza ambienti del lavoro della Usl 1 avevano effettuato i sopralluoghi del caso insieme ai carabinieri della stazione di Umbertide per i rilievi.
Immediati erano scattati i soccorsi: l’uomo era rimasto cosciente e fu subito aiutato da alcuni operai presenti sul posto, poi i medici del 118 lo avevano trasportato in ospedale con un politrauma e la frattura del femore.
Nelle ore seguenti al ricovero il quadro clinico si era però aggravato e le condizioni del ferito erano precipitate fino al decesso.
L’azienda in questione si era messa a disposizione della magistratura chiamata a fare chiarezza su questa tragica vicenda che scosse la comunità locale dove la vittima viveva ed era molto conosciuta.