
"Il disco che cercate…in Perugia lo trovate". Il primo, storico slogan dei negozi di musica Mipatrini, attivi dal 1962, è sempre più un ricordo. Dopo la chiusura del punto vendita di Corso Vannucci, quasi dieci anni fa, la proprietà ha deciso di abbassare le serrande anche del grande store di via Trasimeno Ovest, in zona stadio. I locali sono stati svuotati i primi di giugno. Troppo alto l’affitto, che non si è riuscito a rinegoziare, e troppo forte la crisi del disco. "È stata una decisione inevitabile – spiega la proprietaria Monica Patrini, rimasta a gestire l’azienda di famiglia insieme al padre e al marito –. Ormai i costi non erano più sostenibili, e i clienti sono sempre meno". La scelta di chiudere era stata presa prima della tempesta Covid19, ma il blocco delle attività ha aggiunto la beffa al danno: "Avevamo programmato una svendita con forti promozioni, il che ci avrebbe dato un po’ di respiro. Ma non è stato possibile". Così Mipatrini ha dovuto salutare il suo pubblico in sordina, dopo tre mesi in cui gli affari sono calati dell’80%. Ora resta il più piccolo negozio di Ponte San Giovanni, che è di proprietà, e soprattutto il commercio online. "Abbiamo un grande magazzino proprio sotto il locale appena chiuso – spiega Monica – e nei prossimi mesi rafforzeremo il lavoro a distanza. Se la realtà è questa, per sopravvivere non ci resta che ridurre i costi, e quindi i punti vendita, e puntare sull’e-commerce". Anche perché il deposito Mipatrini vanta oltre 60mila esemplari fra cd, musicassette e vinili, un patrimonio apprezzato da tanti collezionisti in giro per il mondo. "Negli ultimi anni abbiamo spedito ovunque, dall’Australia alla Russia. Non possiamo ancora dire che sia un business, ma fa piacere e ci spinge a continuare". Quanto al romanticismo dei negozi di musica, Monica Mipatrini è costretta a constatare un declino inesorabile. "Internet la fa da padrone, e anche i fan dei cantanti comprano sempre meno. Sono rimasti solo i collezionisti".
Giovanni Landi