Nelle scorse settimane le consigliere di minoranza appartenenti al gruppo LeD, Alessia Tasso e Simona Minelli, avevano toccato la cancellazione della fascia di esenzione per la ristorazione scolastica per chi ha un Isee inferiore a 6.000 euro, presentando un’interrogazione. Il tema è tornato d’attualità nel corso del Consiglio comunale svoltosi giovedì, con il sindaco Fiorucci che ha risposto e l’assessore ai servizi sociali Lucia Rughi che ha chiarito tutto con una lettera, in cui spiega come il cambio di azienda vincitrice dell’appalto abbia aumentato i costi dei pasti – e quindi anche del Comune di Gubbio – di oltre il 25%.
"I nuclei ricadenti nella 1° fascia socio economica – scrive la Rughi – equivalente a 0-6.000 euro erano esentati dal pagamento del pasto, ma se tale misura da un lato era tesa a favorire l’inclusione e il sostegno dei minori appartenenti a tali nuclei, dall’altro ha creato nel tempo situazioni di deresponsabilizzazione rispetto alla fruizione del sevizio. In particolare, con l’informatizzazione del sistema rilevazione presenze a mensa, è necessario segnalare entro le 9.30 l’assenza del figlio a scuola. In caso di mancata segnalazione dell’assenza, il pasto viene consegnato ed addebitato alla famiglia tramite borsellino elettronico (in base alla tariffa spettante per fascia di reddito) e pagato per l’intero importo dal Comune. Nel caso degli utenti ricadenti nella fascia esente si è rilevato il mancato adempimento della segnalazione dell’assenza del figlio a mensa, pertanto il pasto viene preparato, consegnato e non consumato, e l’intero addebitato al Comune di Gubbio".
Per evitare sprechi di soldi e di cibo, "si è quindi previsto di stabilire per la fascia 0-6.000 euro la contribuzione per la tariffa mensa pari ad 1 euro a pasto, che nel caso di frequenza del minore per 5 giorni a settimana inciderà per massimo 20 euro mensili o per un minimo di 4 euro mensili per i bambini frequentanti una Scuola con un solo rientro settimanale. Considerato che le fasce più deboli sono quelle cui destinare grande attenzione – conclude Lucia Rughi –, si ricorda che il Servizio Sociale dispone degli strumenti compensativi che ne tutelano la salvaguardia".
Federico Minelli