REDAZIONE UMBRIA

Menciotti: "Qui è pericoloso cercare tartufi"

Polemica sulla zona ‘tabellata’ a Pietralunga. I titolari dell’azienza del Perrubbio: "La nostra priorità è la salvaguardia del cliente-cacciatore".

Non si ferma la polemica sulla zona ‘tabellata’ in località Perrubbio a Pietralunga. Dopo l’associazione Tartufai Altotevere che lamentava una sorta di blocco nei confronti della libera ricerca, dopo l’Afor che ha chiarito come nessun divieto sia stato istituito, ora a dire la sua è Stefano Menciotti, titolare dell’attività che è inserita nel terreno in questione e che respinge al mittente ogni accusa, chiarendo per altro, che all’interno della zona si svolge "attività venatoria e non di ricerca del tartufo".

"Si ignora l’attività di un’azienda che svolge la caccia in tutte le sue forme. Noi non abbiamo grossi interessi nella raccolta del tartufo, niente di più lontano dalla dimostrabile realtà poichè non abbiamo neanche i mezzi materiali per concorrere con un qualsiasi cavatore inesperto. La nostra priorità è la salvaguardia del cliente-cacciatore e in modo indiretto anche del cavatore. Trovo scandaloso che un’associazione che si pone l’obbiettivo di tutelare i propri iscritti, incoraggi con tale nonchalance l’ingresso in un territorio con così elevati rischi, si ricorda che a differenza del semplice scavo l’attività venatoria è assai più pericolosa poichè coinvolge armi da fuoco": questa è solo una parte della risposta resa pubblica dall’azienda agrituristica venatoria del Perrubbio in un documento diramato nelle scorse ore. Menciotti chiarisce anche altri punti: "Non sono stati imposti limiti e restrizioni nel periodo ottobre dicembre 2019 inoltre tutto doveva essere improntato alla seria collaborazione".

Secondo quanto riferisce il titolare c’erano "due giorni di silenzio venatorio autoimposto per permettere la raccolta dei tartufi, previa identificazione, ma consentita anche ai non iscritti e soprattutto ai residenti di Pietralunga".

Ma a nulla sarebbe valso perché "l’associazione Tartufai ha effettuato un esposto. Anche altri soggetti come gli escursionisti sono stati avvisati dell’operatività della riserva e delle relative situazioni di pericolo. Ci siamo rivolti sempre e con chiunque con molta educazione. Educazione che speriamo di trovare domani quando ci imbatteremo per l’ennesima volta a spiegare che si trovano in una ‘Riserva di Caccia’", aggiunge ancora Menciotti che conclude: "Noi accetteremo tutte le direttive che ci verranno imposte dalla Regione e dal lavoro che effettuerà il Corpo Forestale dello Stato del Comune di Pietralunga".