REDAZIONE UMBRIA

Maxi sequestro di antichi oggetti sacri in aeroporto

Una denuncia per tentata esportazione illecita. Operazione di Agenzia delle dogane, carabinieri per la Tutela del patrimonio e Finanza

Operazione coordinata di funzionari Adm, carabinieri e finanza

Perugia, 1 marzo 2022 -  Stava partendo per Malta, dall’aeroporto San Francesco d’Assisi. Aveva gà superato i controlli e stava per raggiungere il gate per l’imbarco quando i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli lo hanno fermato e gli hanno posto la fatidica domanda: "Ha qualcosa da dichiarare?". L’uomo, 52 anni, cittadino comunitario, ha risposto di “no“ e gli addetti al controllo gli hanno chiesto di aprire il trolley che aveva con sé. La sorpresa non è mancata: in valigia, nascosti tra gli indumenti, c’erano dieci oggetti sacri. Si tratta di manufatti risalenti anche al XVIII secolo. Solo a questo punto l’uomo ha ammesso di averli acquistati a una mostra mercato che si tiene nel nord Italia, senza però fornire né la prevista comunicazione all’Ufficio esportazione della Soprintendenza, né un titolo di acquisto. L’uomo era stato fermato quattro giorni prima, sbarcato da un volo per Perugia, e aveva dichiarato di essere un antiquario diretto, appunto, alla mostra.  

I funzionari delle Dogane e i militari della Finanza hanno quindi sottoposto a sequestro preventivo tutto il materiale. Sono stati attivati i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale che hanno avviato le indagini e sottoposto a perizia i manufatti, grazie anche all’intervento di una storica dell’arte della Soprintendenza dell’Umbria. Il sequestro, disposto definitivamente dal pubblico ministero, ha riguardato tre cartagloria in metallo color oro, due calici in metallo color argento, un reliquiario a ostensorio in legno rivestito da lamina argentata lavorata a sbalzo e cesellata, due ampolle con vassoio in metallo dorato, una statuetta di Santa Filomena in legno intagliato e dipinto, una corona da quadro in metallo dorato, nonché una corona stellata, unico oggetto “di uso comune e senza alcun valore storico-artistico” che sarà quindi restituito all’antiquario.  

I carabinieri dopo aver accertato l’assenza dei reperti dalla propria banca dati “Leonardo” dedicata ai beni sottratti illecitamente, hanno verificato, tramite la responsabile dell’Ufficio esportazione della Soprintendenza presente alla mostra, che l’uomo non aveva presentato alcuna richiesta o dichiarazione al momento dell’acquisto.