Marcia della Pace, in diecimila da Perugia a Assisi

Edizione speciale dedicata ai giovani, hanno aderito quasi duecento fra scuole e università. Alla partenza c’è anche Brunello Cucinelli

Marcia della Pace 2023 (foto Crocchioni)

Marcia della Pace 2023 (foto Crocchioni)

Perugia, 21 maggio 2023 – Con i ragazzi delle scuole che reggevano lo striscione della testa del corteo con la scritta “Trasformiamo il futuro” è partita da Perugia l'edizione speciale della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità dedicata alla formazione e al protagonismo dei giovani. In diecimila, affermano gli organizzatori, si sono messi in cammino sui passi di Francesco per raggiungere Assisi.

Tra gli altri, alla partenza, anche Brunello Cucinelli. Sono 119 le scuole e 71 le università italiane che aderiscono alla rete per la pace e partecipato alla manifestazione. La "marcia dei giovani” come l'ha definita Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi che è tornata per la terza volta da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Durante la manifestazione di avvio della Marcia, dove è stata ricordata anche la tragedia in corso in Emilia Romagna con l'alluvione, si sono alternati sul palco vari interventi. L'assessore del Comune di Perugia Gabriele Giottoli ha dato a tutti i presenti il benvenuto nella città di Aldo Capitini, ideatore della Marcia.

In rappresentanza della Regione Umbria ha parlato il vicepresidente Roberto Morroni sottolineando che «deve essere sempre vivo uno slancio ideale anche se la pace è il risultato di un processo tra popoli e stati». Presenti 280 realtà associative e sono 150 gli enti locali da tutta Italia che hanno aderito, ringraziati per la presenza dalla presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti.

Anche Ivan Maffeis, vescovo di Perugia, ha augurato “buon cammino ai costruttori di pace". “C'è urgente bisogno - ha detto - di affermare una comunicazione non ostile, ci vogliono comunicatori disposti a dialogare per bloccare la psicosi bellica. La via delle armi non assicura stabilità e indebolisce la pace”.

Dal palco hanno preso la parola anche, tra gli altri, Enza Pellecchia, coordinatrice della Rete delle Università italiane per la pace, e Ali Sohna, rifugiato, per ricordare pure le vittime in mare. All'arrivo ad Assisi, previsto per le ore 14, sarà firmato un “patto educativo" per investire sui giovani.

“Tanti non sono qui ma in Romagna a dare una mano”

"Molti dei nostri amici non sono oggi con noi proprio perché stanno dando una mano agli alluvionati. Mentre noi siamo invece qui a camminare per la pace, per risvegliare le coscienze affinché tutti riconoscano il proprio ruolo e il proprio impegno nel mondo e per dire che abbiamo bisogno della solidarietà e del volontariato durante tutto l'anno e non solo dopo le tragedie”: lo ha detto a margine della partenza della Marcia della pace PerugiAssisi Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore, rispondendo a chi in queste ora sta accusando il popolo della pace di non essere a spalare il fango per aiutare le persone colpite dall'alluvione in Emilia Romagna.

Padre Enzo Fortunato

"La marcia della Pace e della Fraternità è il segno di un'Italia viva e vivace, coinvolta e partecipe che non si arrende alle logiche della guerra, ma si ostina a cercare il dialogo. Oggi i giovani ci dicono: 'Ci siamo'. Tocca ai governi smettere di ignorarli, sfruttarli, uccidere il loro futuro''. Lo sottolinea padre Enzo Fortunato, frate francescano, giornalista e scrittore, presente alla Marcia.

Fratoianni: “Qui per costruire la pace”

"Sono qui perché è giusto esserci insieme tanta gente associazioni movimenti, studenti da tutte le scuole d'Italia che continuano a chiede testardamente l'unica cosa ragionevole: che si apra uno spiraglio per la diplomazia e per la pace e per fermare il massacro dopo l'aggressione russa all'Ucraina e un anno mezzo di guerra”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra a margine della Marcia. “Convinti che l'unica cosa da non perseguire - prosegue il leader di SI - sia che l'escalation militare sia la soluzione per risolvere il conflitto. Convinti che l'aumento delle spese militari non debba essere la strada per il nostro Paese. Queste persone in marcia continuano e continueranno a cercare la via della pace. Io l'ho sempre fatto - conclude Fratoianni - anche in Parlamento. E continuerò anzi continueremo a farlo”.

Il presidio per l’Ucraina

"Il comitato «Noi non siamo equidistanti» ha organizzato - in concomitanza con la Marcia della pace Perugia Assisi - un presidio al cimitero militare inglese di Rivotorto di Assisi, dove riposano 949 caduti del Commonwealth durante la Seconda guerra mondiale, per “commemorare quanti sono caduti per la libertà in Europa, attualizzando l'iniziativa con ciò che sta accadendo in Ucraina". Erano presenti - ha riferito Walter Biscotti, che guida il comitato spontaneo - anche rappresentanti della comunità ucraina. Una quindicina i partecipanti. “Abbiamo celebrato gli eroi che sono caduti qui ad Assisi per le nostre libertà - ha detto Biscotti - e abbiamo fatto il parallelo con chi si sta battendo oggi per le libertà del popolo ucraino. Questo è il nostro modo di onorare, tra Perugia e Assisi, la pace. La pace che non deve essere equidistanza tra aggressore e aggredito, ma deve essere interpretata come condanna senza se e senza ma di chi aggredisce un altro popolo. Quindi condanna senza se e senza ma alla politica russa di Putin”.

"Questo - hanno spiegato i promotori - è il nostro messaggio di oggi e abbiamo voluto farlo come comitato Noi non siamo equidistanti proprio a quest'ora, in questo momento, mentre sta arrivando la Marcia della pace di Assisi, onorando in maniera diversa la pace, onorando in maniera diversa una pace da raggiungere non attraverso la pace eterna del popolo aggredito, ma attraverso una pace che deve considerare il ritiro dei russi oltre i loro confini”.