Muore dopo il parto, il messaggio del fratello: "Prometto che non le mancherà mai niente"

Lo straziante messaggio su Facebook del fratello di Laura Anasetti, Andrea. Mercoledì l’autopsia

Migration

Terni, 3 agosto 2021 - L’autopsia sul corpo di Laura Anasetti, morta a 36 anni in ospedale a ventiquattro ore dal parto, sarà eseguita domani. L’azienda Santa Maria aveva annunciato di aver "disposto una indagine interna al fine di verificare la correttezza del nostro operato". E così è stato. L’esame autoptico sarà effettuato a Foligno, all’Istituto di Medicina legale. L’obiettivo è, se possibile, dare un senso a una tragedia che, almeno finora, un senso non sembra averlo. Laura è arrivata in ospedale venerdì 30 luglio, alle 4 di mattina. "Metrorragia", la diagnosi: un’emorragia all’utero, alla 32esima settimana. Spiega il Santa Maria: "La paziente è stata immediatamente sottoposta a parto cesareo nel pieno rispetto delle più moderne linee guida e dei canoni di massima sicurezza, con successo e senza complicazioni". Per la bimba, nata pretermine, è stata necessaria l’incubatrice ma le sue condizoni erano buone. Come quelle della mamma. Ma alle 15.50 di sabato è cambiato tutto: "Dopo la ripresa del pieno benessere la signora ha accusato un malore improvviso", spiega l’ospedale. Un’embolia polmonare, sembra: è quello che l’autopsia dovrà accertare. E il decesso sopraggiunto alle 21.

Il fratello di Laura, Andrea, affida a Facebook il suo ricordo dell’amata sorella: "L’unica volta che ti ho vista piangere è stato quando ti sei tagliata i capelli, eri tornata a casa pentita di quello che avevi fatto come se fosse una cosa a cui non si poteva rimediare. Sei la persona piu forte, coraggiosa, intraprendente, sensibile, sorridente che ho avuto nella mia vita. La tua forza la tua caparbietà e allo stesso tempo il tuo modo di affrontare ogni cosa con calma e serenità. Non sei stata fortunata o almeno lo sei stata per tante cose ma non tante quante meritavi. Mi ricordo i mille sorrisi, i mille modi di fare che ho cercato sempre di imitare".

"Mia sorella – scrive Andrea – che ieri ho dovuto abbracciare e baciare per l’ultima volta un’ultima volta. Non riesco a reagire non so come reagire, non so cosa fare vorrei solo che la tua piccola Ludovica assomigliasse a te per poterti rivedere, per poter rivedere quel tuo sorriso splendido per poter sentire di nuovo la tua voce. Non so perché ma la cosa che mi ha fatto più arrabbiare è stata che non hai potuto abbracciare la tua piccola, sentire il suo respiro, il suo calore, le sue urla. Questo è terribile una madre non può non conoscere sua figlia e una figlia non può non conoscere sua madre. Ti prometto da fratello e da zio che non le mancherà mai niente né a lei né alla persona che cosi per poco tempo ma che così per tanto hai amato, un compagno che meritavi di conoscere prima. Quando mi portasti a fare il mio primo tatuaggio la prima sigaretta scroccata la prima bevuta insieme, le vacanze i posti i ricordi le gite lo scii la musica il cibo eri la mia vita ed ora mi sento tutto addosso mi sento inutile davanti a tutti e solo davanti a me stesso vorrei solo aver passato più tempo insieme. Ti ho promesso una cosa ieri sera quando ho dovuto dirti addio: la tua bellissima Ludovica crescerà insieme alle sue cuginette".

Ste.Cin.