
L’urlo degli agricoltori. Trattori schierati in centro
Sono saliti in centro con i loro trattori gli agricoltori umbri. Nuova manifestazione di protesta nella mattinata di ieri con un corteo e un presidio in piazza Italia. Appuntamento, poi, in Regione con la Giunta per presentare alcune istanze. Davanti alla sede dell’assemblea regionale gli agricoltori hanno esposto un grande striscione e alcuni cartelli con le loro rivendicazioni. "Ad una Europa che offre denaro a chi non coltiva più i campi diciamo no". Ed ancora: "No ad una Europa che vuole distruggere l’agricoltura e affamare la gente per farle mangiare le schifezze".
Il presidente dell’assemblea legislativa Marco Squarta ha accolto una delegazione dei manifestanti che, poi, ha incontrato i componenti della Commissione delegata al settore. Sulla situazione attuale e sui contenuti del documento sono intervenuti Matteo Bartolini (presidente Cia Umbria), Fabio Rossi (presidente Confagricoltura Umbria), ealcuni imprenditori agricoli.
Massima attenzione alle esigenze degli agricoltori è stata garantita, anche a nome dell’assessore Roberto Morroni, dal dirigente dell’assessorato regionale, Franco Garofalo che ha detto di condividere il documento in esame. Molteplici le proposte emerse da parte degli intervenuti e da alcuni commissari (Bettarelli, Bianconi, Puletti e dello stesso presidente Mancini) quasi completamente acquisite ed inserite nell’atto di indirizzo. E’ stata approvata all’unanimità una proposta di risoluzione predisposta dal presidente Mancini ed emendata con proposte emerse nel corso dell’audizione di ieri. Mancini, a margine della lunga seduta ha espresso la sua "soddisfazione per la fattiva collaborazione di tutti gli intervenuti, grazie ai quali è atato integrato il documento iniziale da me predisposto declinando al meglio alcuni punti, molti dei quali comunque già previsti". Il dispositivo mira ad impegnare la Giunta ad "adottare ogni misura che assicuri equità e sostenibilità per le aziende umbre, tra cui rivedere in aumento le misure a favore di agricoltori e allevatori che operano in aree collinari e/o di montagna; valorizzare la filiera della chianina, promuovere e sostenere attivamente il ‘vero’ Made in Italy attraverso l’apposizione di etichette chiare sull’origine dei prodotti e avviando l’adozione di tecniche di analisi in grado di verificare l’origine delle materie prime. Ed ancora: porre in atto misure di sostegno volte alla reale remunerazione dei danni subiti dall’impresa agricola a causa della fauna selvatica, innalzare il tetto del reddito massimo per l’attività extra agricola, rilanciare la cosiddetta ‘Banca della Terra".
Silvia Angelici