L’Umbria continua a tremare Umbertide ripiomba nella paura Scuole chiuse per due giorni

Nuova scossa di magnitudo 3.3 nel territorio già ’ferito’ dai due eventi sismici del 9 marzo scorso. Regge il campanile. Gli sfollati ora provano sconforto: "Quel mostro maledetto non se ne vuole andare".

L’Umbria continua a tremare  Umbertide ripiomba nella paura  Scuole chiuse per due giorni

L’Umbria continua a tremare Umbertide ripiomba nella paura Scuole chiuse per due giorni

Torna la paura a Umbertide: "quel mostro maledetto che ruggisce dentro il ventre della terra non se ne vuole andare". Così un bambino delle Elementari descrive il terremoto che ieri alle 8.56 lo ha ’buttato fuori’ della scuola. Con lui tutti gli altri bimbi e ragazzi degli istituti del territorio, che resteranno chiusi anche oggi. Una scossa forte quella di ieri, magnitudo 3.3 che per fortuna non ha provocato altri danni in aggiunta a quelli che Pierantonio, Piand’Assino e Sant’Orfeto contano dopo i due eventi sismici del 9 marzo. Anche il campanile di San Paterniano, il simbolo di Pierantonio ferita, ha retto bene. E’ invece la gente che non regge più allo stress ed alla tensione che ritornano a stringere cuore e cervello come una morsa. Renato Locchi è in piazza 25 aprile, guarda il campanile e non nasconde la paura: "Stamattina c’è stata una bella botta - dice - che davvero non mi aspettavo. Stavo facendo colazione ed ad un tratto ecco la scossa, il solito boato, i vetri che tremavano. E’ stata forte. Mi ero quasi scordato del terremoto ma invece siamo daccapo un’altra volta. Ero preoccupato per il campanile, ma ha retto". Racconta in dialetto stretto Rosanna Riccardini: "Ho avuto ‘na grande spaurata n’altra volta, to qui n’finisce più. Quello che fa più impressione è quel boato, come una bomba. Mi dicono che è stata una scossa più leggera di quelle di marzo ma io l’ho sentita perfettamente". Nella palestra - centro di accoglienza c’è solo Mohamed El Asery, 63 anni, invalido. Sta li dalla notte del 9 marzo: "Il mio terrore dice - è continuare a stare qui dentro per troppo tempo, se non per sempre. Rivoglio la mia casa, o comunque una casa, perché così non si vive". Ha due bambini ed una moglie ed una vita che di normale non ha nulla. "Ci dicono che metteranno delle casette - continua - ma non abbiamo capito che caratteristiche abbiano. C’è pure chi dice che siano senza bagno". E poi il problema delle locazioni: "Anche se ci danno i soldi per affittarle, queste case ci sono? Non se ne trova una in giro". In palestra c’è anche Paolo Moriconi, pierantoniese: "La situazione qui è inaccettabile. Sono un uomo di destra e non voglio che il mio Paese tratti i cittadini in questo modo indegno. Ho contattato un avvocato perugino a cui ho proposto di incontrare queste persone (41, ndr) per dare loro una rappresentanza legale. Ha accettato. Lo faremo presto, una soluzione va trovata".

Pa.Ip.