
TERNI La Procura generale di Bologna sta valutando la posizione dell’ex Nar Gilberto Cavallini, condannato mercoledì all’ergastolo in via definitiva...
TERNI La Procura generale di Bologna sta valutando la posizione dell’ex Nar Gilberto Cavallini, condannato mercoledì all’ergastolo in via definitiva per la trage del 2 agosto 1980 a Bologna con sentenza della Cassazione, al fine di emettere nelle prossime ore un provvedimento di esecuzione. L’ex terrorista, in semilibertà nel carcere di Terni, è detenuto dal 1983 e sta scontando condanne a otto ergastoli, a cui si va ad aggiungere l’ultimo. I difensori hanno fatto avere una memoria per rappresentare la situazione del loro assistito ai magistrati della Procura generale che dovranno decidere se chiedere alla Sorveglianza di Perugia di revocare il beneficio oppure se continuare con l’attuale condizione di semilibertà. Cavallini ha lasciato anche ieri di prima mattina il carcere di Sabbione: può uscire ogni giorno dalle 8 palle 22, prestando servizio come contabile. "Sono stato condannato per qualcosa che non ho commesso, per quello che ho fatto ho sempre pagato in prima persona scontando finora 38 anni di carcere", disse il 10 gennaio del 2020 dopo la sentenza della Corte di assise di Bologna che gli aveva inflitto l’ergastolo per concorso nella strage. Per il senatore Pd Walter Verini, la decisione della Cassazione "conferma la matrice neofascista di quella strage". Tra le 85 vittime lo studente ternano Sergio Secci; il papà Torquato fu fondatore e primo presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime.