L’ordigno non c’è più: in 2.400 tornano a casa

Orvieto, erano stati evacuati per le operazioni di disinnesco della bomba d’aereo trovata nel Paglia. Che è stata fatta brillare verso le 12

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Sono le 9 e 4 minuti quando nella centrale operativa allestita nella sede della Protezione civile di Bardano arriva il segnale che il disinnesco della grande bomba d’aereo americana, rimasta nascosta sotto terra per 78 anni sul greto del fiume Paglia, è stato effettuato senza intoppi. Un instante dopo parte il segnale che lo stop alla circolazione stradale e ferroviaria – che aveva diviso in due l’Italia – era finito, e il flusso poteva essere immediatamente ripristinato.

Il traffico sull’autostrada era stato interrotto tra Orte e Fabro, verso nord, e Valdichiana-Orvieto, a sud cosi come la circolazione dei treni sulla linea veloce Roma-Firenze e sulla lenta, ma l’anticipo delle operazioni di ben due ore rispetto alle previsioni ha consentito di ridurre al minimo anche i disagi dell’alt forzato.

La bomba da 243 chili è stata successivamente trasportata in una cava lungo il fiume Paglia dove è stata fatta brillare poco prima di mezzogiorno dagli specialisti del Genio ferrovieri di Castel Maggiore, in provincia di Bologna.

Una colonna di terra nera che si è alzata in cielo mentre il terreno vibrava per l’esplosione, ha messo fine all’ennesima giornata di mobilitazione (necessaria per neutralizzare un altro residuato bellico) che gli orvietani hanno vissuto con serena rassegnazione, come hanno imparato a fare da metà anni Novanta quando venne alla luce il primo di una lunga serie di esplosivi fantasmi del passato. Per mettere in sicurezza la zona ed evacuare 2400 persone dalle proprie abitazioni di Orvieto scalo e Ciconia si era messa in moto una poderosa macchina organizzativa che ha garantito l’accoglienza in una tensostruttura riscaldata e particolari attenzioni per le persone fragili e i positivi al covid.

Tutto sotto controllo anche sul fronte della sicurezza nei due quartieri temporaneamente abbandonati dagli abitanti, con il pattugliamento antisciacalli effettuato dalle forze dell’ordine che ha consentito di scongiurare spiacevoli effetti collaterali per le persone costrette a passare fuori casa le prime ore della mattina.

Alla fine, l’unico disagio lo hanno avuto quegli automobilisti che, ignari della delicata operazione in programma per la giornata, si sono di fronte alle strade sbarrate e della deviazioni di traffico perché i navigatori dei telefonini non avevano segnalato i cambiamenti dei percorsi. Cla.Lat.