SARA MINCIARONI
Cronaca

Lo striscione contestato. La scuola cambia nome e scoppia la “protesta“

Passignano, l’amarezza del sindaco: "Un vile attacco anonimo nei confronti delle istituzioni scolastiche che ha un sapore squadristico e nostalgico".

La firma “B. Mussolini“ penzola rossa, in calce allo striscione comparso ieri mattina nel centro di Passignano. Appeso al sottopasso che conduce verso la scuola, quella che meno di 20 giorni fa gli studenti hanno deciso di intitolare a Piero Angela per l’intero Istituto, Sandro Pertini per la Scuola secondaria di Passignano, Mario Lodi per la Primaria di Passignano, la Quercia dei sorrisi per l’Infanzia di Passignano. Un dettaglio non secondario visto che come spiegato dal sindaco Sandro Pasquali lo striscione è direttamente collegato a quell’evento: "Il vile attacco anonimo con uno striscione al sottopasso nei confronti delle istituzioni scolastiche e democratiche ha un sapore squadrista e nostalgico. Se ciò trae origine nel cambio del nome dell’istituto comprensivo c’è da preoccuparsi. Viviamo un clima di guerre, odio ed intolleranza e non può albergare in nessuna istituzione, forza politica o sociale nessun dubbio circa la condanna di certi gesti. Siamo dalla parte della democrazia e preoccupati dai tentativi di abolirla". Sul lenzuolo vergato in inchiostro nero il numero della circolare 312, collocata però (non per errore) nell’anno scolastico 1924-1925 (con la chiara volontà di riferirsi al ventennio fascista) e si legge una frase riportata tra virgolette – come una citazione – probabilmente della vera circolare dell’Istituto con cui il dirigente scolastico ha espresso un plauso e preso atto della decisione delle votazioni studentesche di rinominare l’Istituto che oggi porta il nome di Dalmazio Birago, l’aviatore italiano Medaglia d’oro al valor militare alla memoria durante la guerra d’Etiopia. Ironia? Comunque universalmente sgradita. A prendere la parola anche il capogruppo dell’opposizione, Alessandro Moio, che ha condannato il gesto a nome di tutta la minoranza consiliare di centrodestra "episodi molto lontano dalla storia istituzionale e democratica della nostra comunità – ha scritto Moio –. Abbiamo spesso avuto confronti accesi, frutto di vedute diverse su molte questioni, ma sempre nel rispetto reciproco dei ruoli e delle persone. Mi pare opportuno proprio in momenti come questi, richiamare tutti al massimo grado di responsabilità evitando inutili strumentalizzazioni politiche, tanto più che l’autore (o gli autori) del gesto è (o sono) al momento anonimi e i motivi presunti".