Liste d’attesa per prestazioni sanitarie lunghe - "ultimamente anche per fare le analisi vengono dati appuntamenti a una o due settimane" - anziani e malati costretti a spostarsi su e giù in Umbria per fare semplici esami, posti letto in alcuni reparti dell’ospedale ridimensionati, mancato turn over del personale. Sono tante le segnalazioni da parte dei cittadini utenti nei confronti dei servizi sanitari e il caso, culminato a Città di Castello anche con diversi appelli del sindaco, torna di nuovo in consiglio comunale con un’interrogazione presentata dalla capogruppo "Socialisti per Castello" Loriana Grasselli.
L’esponente di maggioranza chiede alla Regione e alla Usl Umbria 1 "le azioni per ridurre il tempo delle liste di attesa; se è intenzione bloccare le prestazioni intramoenia fin tanto che non si riducono le stesse liste e cosa farà la Usl per interrompere il nomadismo nell’erogazioni di prestazioni alle categorie più fragili".
La stessa consigliera Grasselli evidenzia che l’assessore Luca Coletto "non è mai venuto personalmente a un confronto con il Consiglio comunale di Città di Castello seppur sia stato più volte invitato" per questo chiede risposte certe alla Regione in una fase molto complessa della sanità locale segnata anche dal fiorire di cliniche private nel territorio.
In alcune segnalazioni presentate dai cittadini, le liste d’attesa vengono definite con "tempi irragionevoli, quando sono aperte", spesso gli "ultrasettantenni e i malati con gravi patologie vengono sballottati in tutta la Regione con conseguenti difficoltà se si considera che molti hanno oggettive limitazioni nel poter affrontare lunghi spostamenti". Ultimamente anche le “semplici“ analisi del sangue "che venivano garantite con un arco temporale di pochissimi giorni ora vedono tempi di attesa di una o due settimane ed anche oltre. La privatizzazione della sanità regionale umbra è evidente dal sempre più crescente numero di cittadini, spesso alle prese con gravi patologie, che si rivolgono a centri privati", aggiunge Grasselli il cui documento sarà oggetto di dibattito in uno dei prossimi consigli comunali che saranno messi in calendario.