
L’integrazione tra ospedale e Asl Seguiti oltre 1.300 pazienti
Qualcosa si muove, almeno stando ai numeri. L’anno scorso infatti è stato realizzato un nuovo modello organizzativo delle dimissioni ospedaliere protette messo a punto grazie alla sinergia interaziendale tra il ‘Santa Maria della Misericordia’ e l’Usl Umbria 1, volto a definire un approccio uniforme per la gestione del percorso. Un’iniziativa che prevede il potenziamento della presa in carico dei pazienti che necessitano di continuità terapeutica ed assistenziale dopo la dimissione ospedaliera, la riduzione dei tempi di attesa e maggiore integrazione tra equipe ospedaliera e territoriale al fine di individuare il setting assistenziale più appropriato alle esigenze dei pazienti. Dal Nucleo Operativo sono state erogate 1.312 consulenze nei primi 6 mesi del 2023 (segnando un 43% in più rispetto allo stesso periodo del 2022) con l’attivazione, nella maggior parte dei casi, di assistenza domiciliare integrata e il trasferimento in Rsa di 109 pazienti, con una costante riduzione dei tempi di attesa di presa in carico da parte del territorio. Le dimissioni protette si applicano a persone fragili, prevalentemente anziane, affette da quadri clinici complessi e con pluripatologie croniche, per assicurare la continuità del percorso di cura e assistenza dopo la dimissione ospedaliera. Questo vale anche nel caso di persone ricoverate che hanno necessità di continuità delle cure solo di tipo prestazionale (ferite chirurgiche, lesioni da decubito). "L’integrazione tra ospedale e territorio è un valore fondamentale per la gestione del paziente che deve continuare un percorso di cura post ricovero ospedaliero" sottolineano il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis e quello della Asl 1, Enrico Martelli.