
Leoncillo, un ritorno a Gubbio tutto da celebrare. Ecco la grande mostra in quattro diverse location
È stata inaugurata ieri, davanti a un folto pubblico, la mostra “Leoncillo. Ritorno a Gubbio“. La cerimonia ha avuto luogo nel Palazzo Ducale presenti il sindaco Stirati, la direttrice della reggia feltresca Paola Mercurelli Salari, il curatore Enrico Mascelloni, col quale hanno collaborato Francesco Balsamo, Elisa Polidori e Maurizio Stazi. La rassegna, allestita nel Palazzo Ducale, nei locali delle Logge dei Tiratoi (Piazza 40 Martiri, ingresso sotto l’orologio), nel Museo Diocesano e nel Park Hotel Ai Cappuccini, propone trenta sculture e varie opere su carta, realizzate tra il 1934 e il 1968, che raccontano il percorso artistico di Leoncillo, considerato tra i maggiori artisti del XX secolo e tra i massimi rappresentanti dell’Informale internazionale. Nato nel 1915 a Spoleto, scomparso prematuramente a Roma nel 1968, l’artista ha attraversato le fasi cruciali della ricerca artistica del suo tempo: l’esordio nell’ambito delle scuole romane sino alle soglie dell’informale, la lezione espressionista di Scipione, il neocubismo del secondo dopoguerra, l’ultimo e celebrato decennio di attività. In mostra ci sono pezzi di straordinaria importanza tra cui "Incontro in miniera" e "San Sebastiano Bianco", esposti permanentemente nel Palazzo Ducale, primi premi rispettivamente alla "Mostra Nazionale della ceramica e dei lavori in metallo" (1959) ed alla "II Biennale d’arte della Ceramica" (1962), organizzate dall’allora Azienda Turismo. Promossa dall’Associazione Culturale La Medusa con il patrocinio del Polo Museale ’Umbria e Comune, il sostegno della Fondazione Perugia ed il contributo della Regione Umbria, in collaborazione con Diocesi, Palazzo Ducale, Associazione Host e Park Hotel ai Cappuccini, main sponsor Colacem, resterà aperta fino al 7 gennaio 2024. Informazioni: tel. 075 9220904 - e-mail [email protected] sito web www.leoncillogubbio.it