Le assicuratrici ’infedeli’ Il Tar: radiate dall’Albo

Magione, la subagenzia aveva ricevuto da 8 clienti pagamenti versati sul conto corrente personale (invece che su quello separato), rilasciando polizze e quietanze false.

Le assicuratrici ’infedeli’  Il Tar: radiate dall’Albo
Le assicuratrici ’infedeli’ Il Tar: radiate dall’Albo

MAGIONE

Le assicuratrici "infedeli" si oppongono alla radiazione dall’albo, ma il Tar del Lazio la rigetta. A distanza di sei anni dall’innesco della vicenda il Tribunale amministrativo detta l’ultimo capitolo, quelle agenti non potranno più esercitare. La vicenda trae origine dalla segnalazione con cui una società di assicurazioni di Perugia comunicava all’IVASS la cessazione per giusta causa del rapporto di collaborazione con la subagenzia operante per la zona di Magione, di cui erano responsabili per l’attività di intermediazione due agenti.

Dalla segnalazione e dalla denuncia-querela presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, da parte dell’Agenzia "madre" era emerso che la subagenzia aveva ricevuto da 8 clienti alcuni pagamenti con assegni versati illegittimamente sul conto corrente personale della subagenzia (invece che sul conto corrente separato), rilasciando documentazione contrattuale (polizze e quietanze) risultate false. Inoltre l’accusa riguardava l’aver riscosso somme a titolo di premio su un conto personale in violazione delle regole di separazione patrimoniale che impongono che i premi degli assicurati (se regolati per il tramite di intermediario) debbono essere versati in un conto separato dedicato all’esercizio dell’attività assicurativa.

La terza accusa era quella di aver emesso polizzequietanze contraffatte e pertanto prive di validità e di aver omesso di rimettere all’impresa le somme percepite a titolo di premi assicurativi. Di recente la decisione del Tar che scrive, "la condotta in questione, costituisce uno strappo particolarmente grave rispetto ai doveri professionali, con il corrispondente vulnus alla figura dell’intermediario e al sistema assicurativo. D’altra parte sull’agente grava il primario dovere legale di garantire la piena corrispondenza tra le somme percepite dagli assicurati e quelle versate o comunque mantenute nella disponibilità delle imprese (…) con conseguente ineludibilità del relativo regime sanzionatorio contemplante la misura della radiazione".

Perché "La condotta delle assicuratrici – scrive ancora il Tar - si è rivelata lesiva di alcuni fattori indispensabili per il funzionamento del sistema assicurativo e per garantire l’equilibrio finanziario dell’impresa di assicurazione".