
La corona d’alloro, la giacca blu con camicia bianca e cravatta rossa ma dalla vita in giù spunta il costume da bagno rosso e l’abbronzatura da surfista. Andrea Beati, perugino di 30 anni, la sua laurea l’ha pensata così: a cavalcioni di un sup in mezzo al lago Trasimeno. La foto ha dell’incredibile se non fosse che questo momento è stato pianificato in ogni più piccolo dettaglio dal neodottore in Scienze della politica e management pubblico e dai suoi amici nell’arco di tutto il lockdown. A renderlo possibile la normativa anti Covid della tesi a distanza. Ma qualcosa nel piano è andato storto. Ad un passo dalla discussione l’Università di Perugia ha ripristinato le sessioni di laurea in presenza, e così Andrea ha dovuto ripiegare sul rito tradizionale ma senza farsi mancare la sua "proclamazione" tra le onde. E salvaguardata la forma, almeno nella parte istituzionale della laurea, resta il significato di fondo e l’atto goliardico "il mio è stato un gesto di protesta e di liberazione", così esordisce Andrea, "penso di essere stato preso di mira nel mio percorso di laurea e così questo è stato il mio modo per esorcizzare il periodo di stress in cui sono stato "tormentato" , con richieste e puntualizzazioni continue a tutte le ore fino quasi a rischiare di non poter discutere la tesi. Penso di essere stato un buono studente, l’anno scorso il migliore del mio corso, con un punteggio di 107 di partenza e quindi destinato al 110 e lode. Mi sono sentito dire "mi opporrò alla lode" e anche "non farai mai lo scrittore nella vita" alla fine canalizzando la frustrazione con i ragazzi del club con cui pratico il Sup abbiamo deciso di trasformare la mia laurea in un evento. Sul lago".
E così hanno fissato un tavolino e una sedia alla tavola e sopra ci hanno piazzato il computer portati da Andrea per la connessione. Non è rimasto che vestirsi di tutto punto ma solo "dalla vita in su". E Infine la corona d’alloro sul capo a coronare la fine del percorso magistrale. Il voto? 110 senza lode. Ma Alessandro non se l’è legata al dito: casomai alla caviglia come fanno i surfisti con le loro amate tavole. "Il mio legame con il Trasimeno nasce paradossalmente alle Canarie, dove sono stato per un surf camp e dove ho conosciuto i ragazzi dell’Ad Trasimeno Outdoor che poi non ho più lasciato. Adesso il Trasimeno è diventato il mio mare".
Adesso gli scatti della laurea in sup parteciperanno al concorso "Gopro awards" e chissà che li non ci riescano ad ottenere il massimo dei voti. E intanto domenica si festeggerà ancora, sempre in sup, "un aperi-sup al tramonto, un’esperienza che vi consiglio se non l’avete mai provata".
Sara Minciaroni