
Parla tifernate lo Spazio Thetis, hub dell’arte contemporanea, nell’ "Arsenale Nord" a Venezia. Nella mostra "Friends", che ha riunito decine di performers, artisti, creativi mettendo in discussione le categorie di pensiero esistenti, dal 14 luglio è stata collocata "Radici sopra la Terra", installazione dell’artista Simonetta Riccardini, che vive ed opera a Città di Castello. Questa è un’opera che invita alla riflessione sull’atteggiamento che gran parte dell’umanità ha avuto nei confronti del resto del pianeta fino a oggi.
I portavoce sono, in questo caso, gli alberi: "Radici sradicate che ci aiutano a ricordare che non siamo soli su questa terra". Come scrive Rita Olivieri nel testo critico che accompagna l’opera: "L’esposizione di Radici sopra la Terra sottende un pronunciamento etico da parte dell’artista rispetto al rapporto fra l’uomo e il suo habitat, nonché in rapporto al concetto di interdipendenza che pervade tutta la vita nel pianeta, in una ‘maglia’ di fitte relazioni".
Ma l’autrice lavora in profondità anche a livello artistico, con le parole di Olivieri "Le tre masse residuali, ora inanimate, ripulite da ogni scoria terrosa, disincrostate nel tronco e nei rami apicali, con l’intento di presentarne l’ossatura basilare e quella più in superficie, sono eloquenti della diversità di livelli scultorei che l’artista fa percepire, in un connubio di visibile e invisibile e in un’alternanza di vuoti e di pieni".
Le radici di quercia, ulivo e acero, diventano un simulacro di qualcosa che non è più, tuttavia al loro interno è custodito un seme, simbolo della possibile rinascita di una nuova pianta, di un nuovo futuro.