L’anno che verrà Il Bicini riparte dal sorriso

Il teatro perugino riapre le porte al 2024 con una commedia di Eduardo. E Mariella Chiarini racconta luci e ombre della stagione

L’anno che verrà Il Bicini riparte dal sorriso

L’anno che verrà Il Bicini riparte dal sorriso

Una stagione con il sorriso. Il 2024 si apre al Teatro Franco Bicini, vivacissima realtà di via del Cortone, nel cuore del Borgo Bello, con una commedia del giovane Eduardo De Filippo allestita dalla compagnia ’Le voci di dentro’: “Sogno di una notte di mezza sbornia“ (foto sotto) per la regia di Gianni Bevilacqua, che sarà in scena questo week-end, sabato e domenica (eccezionalmente sempre alle 17.15) e poi la prossima settimana, il 13 e il 14 gennaio. Biglietto a 10 euro, info e prenotazioni al 333.3879119 e allo 075.5736794. A raccontare lo spettacolo e fare il punto su un cartellone ad altissimo gradimento è un’artista di spicco come Mariella Chiarini (foto sopra), attrice e regista che con “Il Canguasto“ gestisce il teatro.

Come sarà lo spettacolo?

"E’ un lavoro del primo Eduardo, con un umorismo immediato e ruspante, espressione di un’inventiva comica vivace e intelligente. Lo presenta una compagnia di Assisi con diversi attori napoletani, la stessa che l’anno scorso ebbe un grande successo con “Minchia, Sig. Tenente”. Del resto devo dire che anche i primi spettacoli di questa stagione sono stati apprezzatissimi dal pubblico".

Com’è il pubblico del Bicini?

"Non è più quello perugino di una volta che voleva il dialetto. Adesso è molto variegato, con una grossa percentuale di spettatori che non sono della città. Ci sono anche gli stranieri, molti dell’Europa dell’Est. Vivono qui e sono spettatori fissi e assidui".

I tratti distintivi della stagione?

"Ci consideriamo un’alternativa al Morlacchi. Ovviamente mi guardo bene dal proporre generi che sono in quel teatro, dove arrivano nomi di forte richiamo nazionale. Cerchiamo di essere un’altra cosa e teniamo conto delle richieste del pubblico".

E il pubblico cosa vuole?

"Mai come adesso, dopo covid e guerre, vuole momenti di relax e divertimento. Per questo la stagione è caratterizzata da tante commedie brillanti. E dalla musica colta. Anche se a volte cerco di inserire qualcosa di diverso".

Ad esempio?

"Proposte molto intense, emozionanti e drammatiche come “Liebe macht frei“ a febbraio, storia d’amore in un campo di concentramento. Oppure “La sentenza“ della Compagnia Al Castello".

C’è un punto dolente?

"Le difficoltà della programmazione. Per motivi economici non possiamo accogliere proposte nazionali che pure ci sarebbero, come Barbara De Rossi. Per questo seleziono compagnie e artisti umbri, di alta qualità e con un’offerta adatta al pubblico. Tutti accettano con piacere e disponibilità".

Un sogno?

"Una mini stagione di cabaret. A Perugia manca e il Bicini sarebbe il palcoscenico perfetto. Ma i costi sono troppo alti".

Sofia Coletti