
Cgil e Cisl: "Più volte abbiamo assistito a numeri roboanti di assunzioni che poi vengono puntualmente smentiti. Basta con questo tipo di attività" .
Cgil e Cisl e le rispettive categorie del terziario Filcams e Fisascat dubitano del fatto che, com’è attualmente, il progetto di investimento del gruppo internazionale Eurocommercial su Collestrada possa portare reali benefici al territorio e all’economia locale. Ma i sindacati ne hanno anche i merito al numero annunciato di posti di lavoro che tale investimento dovrebbe assicurare, quantificato da Eurocommercial in circa ottocento, di cui duecento nei lavori di costruzione della struttura e seicento all’interno del futuro centro commerciale: "Già più volte, in fase di presentazione progettuale, abbiamo assistito a numeri roboanti di assunzioni che poi vengono puntualmente smentiti. Molto spesso, infatti, si tratta di contratti a tempo determinato attivati nella fase di start up e che poi raramente si consolidano nel tempo". "Altro appunto che dobbiamo fare – proseguono da Cgil e Cisl, Filcams e Fisascat – riguarda la saturazione del mercato in questo ambito. L’Umbria è, infatti, tra le regioni con il maggior numero di metrature commerciali rispetto al numero di abitanti e se a ciò aggiungiamo il fatto che l’Umbria è una regione in forte calo demografico, la riflessione sorge spontanea: a cosa servono queste ulteriori aperture? Anche in questo caso il rischio è che l’apertura di queste nuove attività commerciali comporti la cessazione di altre già esistenti e la perdita di altri posti di lavoro, eventualità che, come organizzazioni sindacali, già rileviamo molto spesso in queste situazioni". L’altra questione che le Cgil e Cisl intendono sollevare riguarda le criticità legate alla mobilità e alla viabilità nell’area di Collestrada. "Se una nuova stazione ferroviaria potrebbe aiutare a decongestionare l’intenso traffico che si registra in questa zona (su cui Eurocommercial si impegnerebbe a realizzare il parcheggio a sue spese) – sostengono i sindacati – la realizzazione della stessa è già di per sé fattibile senza collegarla all’ampliamento del centro commerciale di Collestrada. Per decongestionare quell’area crediamo che sia necessario anche un raddoppio delle rampe della superstrada all’uscita di Ponte San Giovanni per Perugia. La libertà d’impresa non può andare a discapito della collettività. Chiediamo perciò – concludono - una visione più ampia, che veda una collaborazione tra pubblico e privato su questi temi, e non singoli interventi a spot che non sarebbero in grado di far fronte alle principali criticità". "Alla luce di questa ennesima controversia rispetto agli investimenti da mettere a terra a Perugia – concludono Cgil e Cisl, Filcams e Fisascat –, come parti sociali riteniamo sia giunto ora il momento di aprire un tavolo di confronto con il Comune".