
Il Rione Ammanniti, nella persona del suo priore Federico Fiordiponti e di tutto il direttivo, finisce in commissione disciplinare. A deciderlo è stato il consiglio direttivo dell’Ente Giostra della Quintana, riunitosi martedì sera con una convocazione d’urgenza. All’ordine del giorno infatti la richiesta d’incontro del Rione Ammanniti e provvedimenti eventuali contro lo stesso. I magistrati si sono espressi all’unanimità.
Il motivo del deferimento è da attribuirsi a quanto deciso dall’Ammanniti nella Quintana 2020, quando il consiglio rionale ha deciso di non adeguarsi alle linee uscite invece come maggioranza dall’Ente, e cioè di aprire le taverne attenendosi alle normative anticovid. La linea del presidente Domenico Metelli (foto) e dei magistrati è quella di agire come "una grande famiglia" e quindi di intervenire dopo un episodio "che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per ristabilire le regole, senza le quali sarebbe anarchia". Saranno ora attivate tutte le procedure dello Statuto della Quintana che, all’articolo 64, parla degli organi di giustizia e arbitrali dove menziona la Commissione di giustizia e disciplina.
"Il Presidente dell’Ente – recita lo statuto – designa un Procuratore delegato alla istruzione dei procedimenti disciplinari, scegliendolo all’esterno degli organi associativi. In caso di devoluzione di controversia arbitrale, spetta al Comitato centrale la designazione del Presidente del Collegio, che sarà affiancato dagli arbitri designati uno per ciascuna delle parti. Il Collegio arbitrale costituito giudicherà ritualmente e secondo diritto, in unico grado inappellabile".