CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

La “ricchezza“ del pendolarismo. Impatto locale da 14,5 milioni l’anno

Stima di un’economia strategica nel rapporto dell’Osservatorio “Cittadinanza, territorio, sviluppo"

Circa 300 i pendolari del territorio

Circa 300 i pendolari del territorio

Un’economia “nascosta“ ma strategica per la vitalità dell’Orvietano. È quella mossa ogni giorno dai pendolari che viaggiano per lavoro e che oggi trova una fotografia dettagliata nel Rapporto n. 2-2025 dell’Osservatorio “Cittadinanza Territorio Sviluppo“, curato da Antonio Rossetti. Il documento analizza in chiave economica e strategica l’impatto del trasporto pubblico e del pendolarismo, con un focus specifico sull’area orvietana. I circa 300 pendolari che gravitano attorno al territorio generano oltre 14,5 milioni di euro l’anno di reddito netto locale, pari a circa il 10% del reddito da lavoro dipendente dell’area. La stima include sia il reddito prodotto dai pendolari fuori sede, sia l’effetto moltiplicativo della loro spesa al rientro nel territorio. L’impatto si traduce anche in benefici su salari reali, stabilità economica, accesso all’istruzione e capacità di attrarre nuova residenzialità. In un contesto in cui Orvieto registra una perdita media annua di oltre l’1% della popolazione, il rapporto sottolinea come un sistema di trasporti efficiente rappresenti uno strumento chiave per invertire la tendenza allo spopolamento. Un passaggio centrale dell’analisi riguarda la critica all’applicazione rigida del principio del pareggio di bilancio nei servizi pubblici. "Senza una rete di trasporti efficiente – spiega Rossetti – Orvieto rischia di essere relegata a un’economia di rendita e turismo, perdendo contatto con i driver della nuova rivoluzione tecnologica e produttiva". Il documento sottolinea che il sistema dei trasporti non può essere valutato solo in base a logiche di profitto: le sue esternalità positive giustificano investimenti pubblici anche in presenza di bilanci in perdita, se i benefici collettivi sono dimostrabili. Il rapporto lancia dunque un appello alla politica locale per considerare il trasporto pubblico non solo come un costo da contenere.