
di Carlo Luccioni
Finalmente la pista ciclabile Spoleto – Assisi, anche nel tratto che dalla località della Torre di Montefalco conduce in prossimità del Teverone si presenta con un volto accettabile dopo anni di indifferenza durante i quali la crescita delle fitta vegetazione aveva nascosto interamente il tracciato lungo circa 50 chilometri.
L’intervento effettuato in questi giorni ha interessato lo sfalcio delle sterpaglie e il taglio dei rami degli alberi, manutenzione che arriva a distanza di mesi. Era stato sollecitato a gran voce in occasione del sit–in di giugno lungo il tracciato, promosso dalle istituzioni, da un nutrito gruppo di cicloamator e cittadini appassionati della mobilità lenta, e dal contributo fattivo dei vertici di Aci Perugia mirato a sollecitare la Regione Umbria nel tentativo di programmare i lavori lo stesso intervento di messa in sicurezza della ‘ciclabile’ che nella scorsa primavera aveva interessato il tratto tra Spoleto fino al territorio del comune di Trevi. La tanto attesa svolta, come assicurato qualche giorno dopo la protesta dall’assessore regionale alle infrastrutture Enrico Melasecche che rispondendo all’interrogazione della consigliera del Pd Simona Meloni aveva comunicato di aver trovato "risorse provenienti da economie" necessarie per ultimare lo sfalcio delle erbacce e il taglio dei rami che di fatto avevano nascosto il tracciato di una parte della pista ciclabile Spoleto – Assisi.
Risorse utilizzate per migliorare il tracciato della ciclabile nel tratto che dalla località Torre di Montefalco conduce fino al Teverone.
L’intervento che consente alla ciclabile di essere percorribile destinato a ridare Spoleto – Assisi e smorzare le pesanti polemiche per una infrastruttura che rientra nella griglia delle prime ciclabili esistenti sul territorio nazionale. Insomma qualcosa è stato fatto, anche se per migliorare ulteriormente la ciclabile Spoleto – Assisi sarebbero necessari ulteriori accorgimenti finalizzati al miglioramento dell’infrastruttura e alla messa in sicurezza della ciclabile il cui tracciato presenta evidenti spaccature del catrame che potrebbero essere causa di cadute per i cicloturisti e provvedere a realizzare una rete di collegamento con i centri urbani con apposita segnaletica.