REDAZIONE UMBRIA

La mostra Il Perugino di San Pietro torna a casa

Per la prima volta si ricostruisce a Perugia la predella di una grandiosa opera del divin pittore, portata in Francia da Napoleone

La mostra Il Perugino di San Pietro torna a casa

Finalmente “Il Perugino di San Pietro“ torna a casa. Con un percorso complesso e una strepitosa operazione di diplomazia culturale e di collaborazione tra istituzioni, diventa realtà il sogno di riportare in città una parte importante della grandiosa pala d’altare con l’Ascensione di Cristo che il divin pittore dipinse nel 1495 per la Basilica di San Pietro: merito di una mostra che verrà aperta al pubblico lunedì 2 ottobre nella Galleria Tesori d’Arte del complesso di San Pietro e che per la prima volta ricostruisce la predella della monumentale opera.

Si potrà ammirare fino a domenica 7 gennaio (tutti i giorni con orario 10-13 e 16-19, visite guidate da prenotare al 349-2579403 e 338-9806868) e ieri è stata presentata ufficialmente da tutti i protagonisti dell’avventura (foto sotto): perché la mostra è promossa dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria e dall’Università, con il contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il Perugino, main sponsor Brunello Cucinelli spa e il sostegno del Gal Media Valle del Tevere. E’ curata dalla professoressa Laura Teza e realizzata con il Musée des Beaux-Arts di Rouen e i Musei Vaticani e innumerevoli patrocini (inclusa l’Ambasciata di Francia) e collaborazioni. L’impegno e la determinazione della curatrice sono stati decisivi per sanare una ferita: l’opera del Perugino - vanto della città per la sua complessità e bellezza – rimase nella Basilica fino al 1791 quando le requisizioni napoleoniche la portano a Parigi per poi frazionarla e disperderla nei musei francesi. Ora la grande Ascensione è a Lione (e il trasporto è tecnicamente impossibile), la predella a Rouen, due Profeti a Nantes, tre santi benedettini alla Pinacoteca Vaticana mentre cinque sono rimasti a Perugia, nella sacrestia di San Pietro.

Così nella mostra “Il Perugino di San Pietro“ vengono riunificati per la prima volta tutti gli undici scomparti della predella: l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo (foto sopra) vengono dal Museo di Rouen e sono tra i dipinti più spettacolari della carriera di Perugino, per luminosità e modernità. I tre santi benedettini sono stati restaurati per l’occasione nei Laboratori della Pinacoteca Vaticana e il ritorno a Perugia ha permesso studi, ricerche e una nuova ricostruzione dell’opera. Per Laura Teza la mostra "è il punto di arrivo di un percorso iniziato anni fa" e a sottolineare il successo sono intervenuti, tra i tanti, Antonio Bartolini, vicepresidente Fondazione Agraria, Ilaria Borletti Buitoni, presidente Comitato nazionale ("un tassello importantissimo delle celebrazioni"), Carolina Cucinelli ("per la nostra famiglia è un onore far parte di questa iniziativa"), l’assessore alla cultura Leonardo Varasano ("una primizia che rende giustizia del nostro grande patrimonio").

Sofia Coletti