REDAZIONE UMBRIA

"La magia degli amuleti". Legame con la Sardegna

La mostra racconta di contatti e scambi tra l’isola e l’Umbria . A far idealmente da collante la navicella, nuragica, del Trasimeno.

"La magia degli amuleti". Legame con la Sardegna

MAGIONE

Una navicella che dal Trasimeno vola in Sardegna. "La Magia degli Amuleti. Umbria e Sardegna vicine o lontane? Collezionismo e archeologia" è il titolo della mostra scenografica che racconta di contatti e scambi tra Sardegna e Umbria in epoche lontane e anche più vicine. E punta a creare un gemellaggio tra le due regioni nel segno del patrimonio storico archeologico. E’ allestita nelle sale del centro Giovanni Lilliu, a Barumini, celebre per il suo sito archeologico Unesco Su Nuraxi. A far idealmente da collante, un pezzo emblematico e inedito per la Sardegna: la navicella - nuragica - del Trasimeno, venuta alla luce nelle acque del lago nel 2007 in occasione dei dragaggi a San Feliciano di Magione. Parte del patrimonio del museo archeologico nazionale dell’Umbria, ha attraversato il mare e ora potrà essere ammirata per la prima volta nell’Isola lungo il percorso espositivo, assieme ad altro materiale inedito per la Sardegna. L’esposizione permetterà infatti al pubblico di ammirare i materiali sardi custoditi nel Museo umbro che ha collaborato alla realizzazione della mostra ideata e organizzata dalla Fondazione Barumini guidata da Emanuele Lilliu in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti per la città metropolitana di Cagliari e Province di Oristano e Sud Sardegna. Tre le sezioni, la prima è dedicata alle "relazioni fra Sardegna e Umbria al tempo dei nuraghi".

In vetrina manufatti in bronzo come asce, pugnali, punte di lancia, navicelle, bottoni, lingotti di rame. La seconda è un viaggio nelle tradizioni popolari con i 60 amuleti sardi della collezione Giuseppe Bellucci, il grande studioso perugino appassionato di paleoetnologia e tradizioni popolari, scomparso nel 1921: un itinerario tra amuleti, oggetti terapeutici e strumenti magico-religiosi contro il fulmine e la grandine, rimedi contro il malocchio, oggetti legati ai momenti significativi della vita di donne, uomini, bambini e animali. C’è poi lo spazio dedicato al carteggio tra Bellucci e il Canonico Spano, archeologo, linguista ed etnologo sardo. La mostra è aperta fino al 20 giugno. "Poi l’auspicio è che possa proseguire il suo viaggio verso l’ Umbria per rafforzare e consolidare i rapporti tra le due regioni", ha sottolineato il presidente della Fondazione Barumini Emanuele Lilliu.