La “fusione“ degli ospedali "Perugia e Terni insieme? Un gigantesco errore"

I dirigenti medici bocciano la riorganizzazione delle Strutture complesse "Come sempre si penalizzano i sanitari a vantaggio degli universitari".

La “fusione“ degli ospedali  "Perugia e Terni insieme?  Un gigantesco errore"

La “fusione“ degli ospedali "Perugia e Terni insieme? Un gigantesco errore"

La riorganizzazione integrata delle aziende ospedaliere-universitarie bocciata dai dirigenti medici. I sindacati dell’Umbria infatti contestano i protocolli attuativi del protocollo d’intesa Regione-Università sancito soltanto un mese fa. "Una integrazione - spiegano - che, sebbene mai ostacolata dall’intersindacale della dirigenza, sta assumendo un carattere vantaggioso solo ed esclusivamente per gli universitari, a danno delle possibilità di progressione di carriera degli ospedalieri".

"Nei protocolli attuativi, infatti emerge uno squilibrio evidente tra il numero di posizioni apicali destinate al personale universitario rispetto al personale ospedaliero, a cui non viene affidata nemmeno la responsabilità di quelle strutture gestite per anni da ospedalieri in assenza del direttore universitario. Anzi, strutture storicamente a direzione ospedaliera vengono trasformate in strutture universitarie, senza che mai avvenga il contrario. E oltre il danno la beffa: secondo il protocollo d’intesa, le indennità di posizione economiche assegnate agli universitari sono retribuite con i fondi contrattuali degli ospedalieri, sottraendo dunque risorse destinate ai dirigenti".

"Inoltre - si sottolinea - vengono istituite strutture universitarie con scarsa (o nulla) attività assistenziale, addirittura triplicando in alcuni casi strutture intra-aziendali appartenenti alla stessa disciplina. Eppure l’obiettivo del tutto condivisibile che il protocollo si pone è proprio il ’superamento della logica organizzativa laddove produce inutili e dannose competizioni e duplicazioni di attività nella misura in cui si oppone alla collaborazione e all’integrazione’". L’intersindacale medica dell’Umbria ribadisce, come già fatto in precedenza, che "la missione degli universitari dovrebbe essere prevalentemente didattica, mentre agli ospedalieri è deputata l’assistenza sanitaria ai cittadini. Alla luce di tutto questo - continuano - appare dunque difficile comprendere in che modo queste nuove aziende integrate possano migliorare l’offerta di salute per i cittadini umbri, a partire dalla gestione dell’emergenza-urgenza e dell’abbattimento delle liste d’attesa". L’intersindacale medica dell’Umbria "ritiene essenziale riprendere il percorso per la definizione di una nuova convenzione Regione-Università e che si possa soprassedere alla costituzione delle aziende integrate ospedaliero-universitarie".