La Ferrari corre a salvare l’arte della Basilica

Il Cavallino Rampante finanzia il restauro della celeberrima ’Maestà di Assisi’, dipinta da Cimabue nella chiesa inferiore di San Francesco

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Il Cavallino Rampante in aiuto della “Maestà di Assisi“. L’affresco “Madonna in trono col bambino, angeli e San Francesco“ di Cimabue, noto, appunto, come Maestà di Assisi, situato nel transetto settentrionale della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco, databile attorno al 1285-1290 circa, verrà restaurato grazie al contributo dell’azienda Ferrari. Il progetto conservativo, curato da un’equipe della Tecnireco diretta dal capo restauratore della Basilica di San Francesco, Sergio Fusetti, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, inizierà il prossimo gennaio e durerà circa un anno, a 50 anni dall’ultimo intervento.

"L’affresco di Cimabue tornerà finalmente all’antico splendore grazie al contributo della Ferrari che ha deciso di prendersi cura di questo importante dipinto della storia dell’arte mondiale – dice fra’ Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di Assisi -. Un grazie a Ferrari che ha deciso di sostenere e valorizzare l’arte italiana di cui siamo orgogliosi custodi. Per noi frati è un onore poter curare e valorizzare, grazie al contributo di benefattori e semplici cittadini, questo inestimabile bene che è la Basilica di san Francesco e di presentarlo ai visitatori di oggi e di domani". "Ferrari porta in tutto il mondo il nome dell’Italia – spiega commenta Benedetto Vigna, CEO di Ferrari-: un Paese eccezionale, celebre per il suo patrimonio artistico millenario. Per Ferrari è importante dare un contributo per preservare un capolavoro che racconta il valore di questa unicità. E che ci tramanda l’insegnamento dell’umiltà di San Francesco. Credo molto nella responsabilità sociale d’impresa che, grazie alla collaborazione fra enti di natura pubblica e privata, può portare a risultati rilevanti".

"A distanza di venticinque anni dal sisma e a cinquanta dall’ultimo restauro risulta urgente una manutenzione e una revisioneaggiornamento dell’ultimo intervento – dichiara Sergio Fusetti, capo restauratore della Basilica di san Francesco -. Questo consentirà un generale miglioramento dello stato di conservazione dell’affresco per gli anni a venire. L’intervento sarà preceduto da una attenta e approfondita indagine per immagini con le metodologie più moderne. Una volta terminata la fase diagnostica, l’intervento verterà principalmente nella rimozione dei depositi di particellato atmosferico e strati di sporco incoerenti che offuscano le cromie, e alla risoluzione dei problemi di adesione della pellicola pittorica, dei residui delle dorature nonché l’aderenza dello strato di intonaco alla muratura. Questi interventi serviranno a riportare all’antico splendore una delle opere più importanti del Cimabue".