La “corrente“ del bar?. L’ha pagata l’ospedale

Mai installato, in dieci anni, il contatore che avrebbe dovuto monitorare i consumi. Perso un milione di euro. La Corte dei Conti si muove, ma c’è già un accordo.

La “corrente“ del bar?. L’ha pagata l’ospedale

La “corrente“ del bar?. L’ha pagata l’ospedale

Un contatore che avrebbe dovuto esserci e che invece non sarebbe stato mai installato. Con la conseguenza che i consumi di energia elettrica sostenuti dal bar all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia avrebbero continuato ad essere pagati dall’Azienda ospedaliera e non dalla società che gestiva il servizio.

Sul presunto pagamento non dovuto dall’Azienda ospedaliera si è acceso il faro della Procura della Corte dei conti dell’Umbria che, secondo quanto si apprende, ha aperto un fascicolo dopo gli accertamenti avviati dalla Procura ordinaria.

Il mancato pagamento, come la mancata richiesta da parte dell’ente di regolarizzare la posizione, si sarebbe protratta per dieci anni. Dieci anni di consumi che si sarebbero persi in quelli complessivi della struttura ospedaliera, una piccola grande goccia nel mare che avrebbe raggiunto la cifra complessiva di circa un milione di euro. Come detto, nelle clausole del contratto di gestione risulterebbe l’istallazione del contatore, necessario proprio per distinguere i consumi, che non sarebbe mai avvenuta, ma allo stesso tempo non sarebbe mai stata sollecitata da chi avrebbe dovuto controllare. Se l’inchiesta penale, con ipotesi di truffa contro ignoti, si è indirizzata verso l’archiviazione, l’accertamento della Procura contabile è ancora in corso, mentre tra le parti, gestore e Azienda ospedaliera, sarebbe stato trovato un accordo per recuperare la cifra stimata secondo una sorta di rateizzazione, e per regolarizzare le utenze del bar.