REDAZIONE UMBRIA

La città piange Giorgio Rapaccini, storico oculista

Il ricordo del figlio Andrea in una toccante lettera aperta che invita alla riflessione sul ruolo degli anziani

"Qualche giorno fa è passato a miglior vita Giorgio Rapaccini (nella foto), mio padre". Comincia così la toccante lettera aperta del figlio Andrea, che ricorda uno dei più noti oculisti ternani. "Con lui se ne va un’epoca storica di questa città - si legge ancora – . Giorgio era una anima antica, l’ultimo di una classe di medici che avevano contribuito allo sviluppo professionale di Terni, partecipando attivamente alla vita sociale e culturale della città. Questo suo contributo ha continuato a fornirlo anche nella ultima parte della sua vita, molti anni dopo il pensionamento . Tra i primi oculisti ternani e primo oculista antroposofo in Italia, la vita di Giorgio Rapaccini è stata esempio per molti, non solo per noi familiari: saggio e tenero insieme, credeva fermamente nella dimensione spirituale dell’uomo e nei rapporti profondi tra le persone. All’amore per il sapere e per l’arte univa un profondo senso etico e una forte tensione verso la libertà e la responsabilità di ogni persona".

"Purtroppo, negli ultimi anni, non ritrovava più questi valori nella società odierna – continua Andrea – , sostituiti troppo spesso da superficialità, arroganza, impreparazione, incoscienza. Un mondo da cui Giorgio voleva separarsi, attanagliato da una tristezza profonda e da un senso di inadeguatezza, nonostante egli continuasse a rappresentare un punto di riferimento per tanti, anche per i più giovani. Ora, dopo la sua morte, tocca ad ognuno di noi difendere questi valori e i comportamenti che ne conseguono, soprattutto in questa maledetta pandemia che non ci consente di abbracciarci nel dolore, che rischia di renderci tutti più insensibili". "Gli insegnamenti tramandati da tutte le persone anziane e in particolare da uomini come Giorgio Rapaccini, sono valori assoluti", è la conclusione.