
Gli studenti reporter in biblioteca
"L’abbondanza di finestre faceva sì che la gran sala fosse allietata da una luce continua e diffusa, mi sentii pervaso di grande consolazione e pensai quanto dovesse essere piacevole lavorare in quel luogo", così ci appare la sala lettura della Biblionet di Ponte San Giovanni, proprio come accade ad Adso da Melk e a Guglielmo da Baskerville, i due meravigliosi protagonisti del citato romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco. La biblioteca si trova nella piazza principale, a sua volta luogo collettore di popoli; si staglia fin dall’ingresso in tutta la sua luminosità e bellezza, facendoci provare una calda sensazione di benessere in una fredda mattina d’inverno.
Ilenia Tempesta, bibliotecaria di Biblionet, ci introduce alla magnifica esperienza della lettura espressiva dei classici, che da lontano sono giunti fino a noi per invitarci a riflettere e a crescere nella capacità di analisi e nell’esercizio del senso critico. Il percorso di educazione sentimentale va dal timore e la smania di Orfeo per Euridice ne Le metamorfosi di Ovidio, alla fiducia di Amore, oltraggiata e tradita da Psiche in Amore e Psiche di Apuleio, fino alle estreme conseguenze dell’amore contrastato in Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Il sentimento d’amore, espresso nei citati classici, ci accomuna e ci unisce ai protagonisti, annullando le coordinate dello spazio e del tempo e diventa esplosivo quando abbiamo a che fare con la lettura dei testi più vicini a noi. In Mia di Antonio Ferrara il controllo e il possesso diventano gli elementi ricorrenti dell’amore malato. Infine, in Cara Giulia, Gino Cecchettin parte dall’analisi della sua storia familiare e della sua educazione sentimentale, interrogandosi sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società. Ripensando alla sua giovinezza, l’autore ricorda come per suo padre costituisse “un’ossessione il pensiero che la moglie fosse tutto il giorno a contatto con altre persone” per motivi lavorativi, ma era così che le cose andavano una volta.
La disparità tra i generi nelle relazioni appare evidente ancora oggi e urge capire di che cosa si nutrono le azioni violente che ne scaturiscono e qual è il loro terreno di coltura per ricostruire una “cultura della riconciliazione”, attraverso l’esplorazione dei sentimenti nella letteratura, la valorizzazione della cultura della gentilezza e della diversità come ricchezza, potenti baluardi contro la violenza. Nel nostro cuore le emozioni si affollano e si trasformano nelle poesie che abbiamo raccolto nel libro digitale Immagina, anima e crea.