"Io, figlia d’arte, ho ereditato la forza di mio padre Il sogno si è realizzato: vincere il torneo di aprile"

L’atleta, oggi al primo anno delle superiori, è stata un’alunna della San Paolo. Ecco la sua esperienza.

"Io, figlia d’arte, ho ereditato la forza di mio padre   Il sogno si è realizzato: vincere il torneo di aprile"

"Io, figlia d’arte, ho ereditato la forza di mio padre Il sogno si è realizzato: vincere il torneo di aprile"

Carolina ti senti una nuova Jack Sintini?

"Mi sento una Jack Sintini alle prime armi perché sto ancora

imparando tanto".

Cosa ricordi del tuo papà quando è tornato a giocare dopo la malattia?

"Giocava con il Trento contro il Piacenza e sostituiva il palleggiatore, ero in prima fila sugli spalti e appena finita la partita mi ha presa in braccio. Avevo 4 anni".

Come ci si sente a essere figlia di un padre famoso?

"È una cosa bella".

Il coraggio e la forza di tuo padre hanno influenzato la tua vita?

"Sì, mi è stato trasmesso tutto, per me è importante".

È stata dura andare a vivere da sola all’associazione sportiva Volleyrò a Roma? Quanti anni avevi?

"All’inizio soffrivo un po’ di malinconia ma il mio sogno di diventare campionessa è più forte di tutto. Avevo 13 anni".

Come ti trovi nella tua squadra? L’allenamento sta dando i suoi frutti?

"Ho amiche e altre sono compagne di gioco ma ciò che apprezzo di più è che le atlete arrivano da diverse zone d’Italia e questo è una risorsa. A dicembre ci siamo classificate quarte e Il giorno 4 aprile abbiamo vinto il torneo più importante d’Italia!".