
L'ex assessore alla sanità umbra Luca Barberini
Perugia, 19 aprile 20129 - Si è difeso sottolineando di «non avere mai raccomandato alcun candidato o influito in alcun modo sui concorsi dell'ospedale di Perugia l'ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, Pd, comparso davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia. Adesso Barberini torna in libertà, dopo la revoca degli arresti domiciliari che era stata chiesta dal suo legale, l'avvocato David Brunelli. Lo ha deciso lo stesso gip dopo l'interrogatorio.
«Oggi ho avuto modo di chiarire la mia posizione, ho sempre avuto grande fiducia nella magistratura e sono certo che verrà presto accertata la mia totale estraneità ai fatti contestati - dice l'assessore - Nella mia vita, come persona e come professionista ho sempre praticato valori come il rispetto, l'onestà, l'equità, la giustizia».
«In ragione della ritrovata serenità dovuta alla cessazione della misura, il dott. Luca Barberini avrà tempo e modo per dimostrare la sua piena estraneità ai fatti, peraltro già implicitamente ridimensionati nello stesso provvedimento di revoca»: gli avvocati David Brunelli a Chiara Peparello commentano così la revoca degli arresti domiciliari.
I legali evidenziano che il loro assistito «ha deciso di sottoporsi all'interrogatorio di garanzia, pur nella consapevolezza della difficoltà di ricostruire nel dettaglio le singole vicende di cui è accusato, avendo avuto solo pochi giorni per prendere visione di un'attività investigativa durata quasi un anno».
«Barberini - aggiungono - ha rivendicato l'assoluta correttezza del suo operato come assessore alla Sanità, pari solo alla totale passione e dedizione con cui ha svolto le sue funzioni. È fermamente convinto - chiudono i legali Brunelli e Peparello - di non avere mai tradito in nessuna occasione la fiducia che i cittadini umbri hanno riposto in lui».
Si sono avvalsi invece della facoltà di non rispondere l'ex segretario regionale del Pd Gianpiero Bocci e il direttore amministrativo dell'Azienda ospedaliera Maurizio Valorosi. Anche loro ai domiciliari per la stessa inchiesta.
Non ci sono telefonate intercettate di Gianpiero Bocci, ex segretario regionale del Pd e già sottosegretario all'Interno, nell'indagine sui concorsi all'ospedale di Perugia. Lo ha sottolineato il suo difensore, l'avvocato David Brunelli al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip. «Non c'è nemmeno una telefonata intercettata - ha detto il legale -, come non c'è alcuna conversazione captata. Trovo che la posizione di Bocci sia assolutamente difendibilissima e 'leggerà». L'avvocato Brunelli ha già annunciato che Bocci chiederà di essere sentito nei prossimi giorni dai pm «non appena completato l'esame degli atti processuali e delle dichiarazione delle altre persone che fanno riferimento a lui».