In barca a vela gli aiuti all’Ucraina. Alessio e il viaggio della speranza

Lo skipper di Umbertide ha raggiunto navigando il paese in guerra. Ha portato cibo, medicine e giocattoli

Alessio Giottoli è tra i fondatori del gruppo umanitario ’Sea’ Con la sua barca a vela di 18 metri ha portato aiuti all’Ucraina navigando per quindici giorni

Alessio Giottoli è tra i fondatori del gruppo umanitario ’Sea’ Con la sua barca a vela di 18 metri ha portato aiuti all’Ucraina navigando per quindici giorni

Umbertide, 11 aprile 2024 – Barba lunga, fisico possente, faccia abbronzata: più che uno skipper pare un pirata o un bucaniere, di quelli dei racconti di Salgari. Vero è che Alessio Giottoli per lavoro pilota le navi, ma non per rubare, anzi, ma per donare qualcosa agli altri. Cinquant’anni, umbertidese, già artista, musicista ed ora marinaio proprietario di un "18 metri" a vela da corsa, Alessio ha fondato con il suo amico francese Erik Koll a Montpellier la "S.E.A. - Sail Emergency Aid Medics Italia", associazione umanitaria che naviga rigorosamente a vela portando per il mondo carichi di materiale umanitario.

In questi giorni è reduce da un viaggio nella martoriata Ucraina, compiuto assieme all’amico Erik e ad altri tre esperti volontari. Racconta: "Bonifacio, Messina, Grecia, Dardanelli Mar di Marmara, Bosforo, Mar Nero Bulgaria, Romania, questa la rotta per arrivare in Ucraina. Velocità media di sette nodi, bel tempo, vento favorevole e qualche temporale. Quindici giorni di viaggio, qualcuno per sistemare la burocrazia e poi il ritorno. Ci hanno accolti con calore, con un’emozione grande tanto quanto la nostra. Sul posto abbiamo organizzato dei furgoni per lo smistamento in scuole ed ospedali di circa tre tonnellate di materiale: prodotti per l’igiene, medicinali, cibo, attrezzature medico sanitarie, vestiti, giochi, materiale scolastico".

Sulla nave un frammento particolarissimo di Umbertide, i giocattoli – splendidi strumenti musicali colorati – realizzati da Andrea Ceccagnoli, artista del legno e della giocoleria il quale, ha voluto partecipare alla missione con un suo dono per i bambini di una scuola. Alla prossima missione di S.E.A. - Sail Emergency Aid Medics parteciperanno cinque barche a vela. E’ esattamente questo il sogno dello skipper umbertidese, creare una flotta di velisti volontari che portino dove c’è bisogno aiuti umanitari. "Sogno – conclude Alessio - di arrivare un giorno al porto di Odessa o in un altro qualsiasi di una terra bisognosa con cento imbarcazioni a vela, equipaggi ed aiuti. Vorrei unire velisti che possano utilizzare la barca non per andare a Portofino o Saint Tropez ma, almeno per una volta, partecipino ad una nostra missione. Riporteranno a casa non il ricordo di un semplice divertimento ma quello del bene fatto, che dà più soddisfazione".

Paolo Ippoliti