Il pronto soccorso non chiude: determinante l’impegno della Tesei

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UMBERTIDE - "Grazie". Lo dice l’Amministrazione comunale alla presidente della Regione Tesei, che si à fatta garante della intangibilità del Pronto soccorso, "svolgendo un ruolo decisivo nel salvaguardare il servizio". Peraltro la continuità del lavoro del Ps è stata anche ribadita dal direttore generale regionale Massimo D’Angelo.

In questi giorni il sindaco Luca Carizia (foto piccola) ha organizzato un vero e proprio fuoco di sbarramento contro la paventata chiusura del Ps, appoggiato dai segretari regionali di tutto il centrodestra "i quali - dice il sindaco - hanno garantito di sostenerci anche per il futuro su questa fondamentale partita per la tutela della salute degli umbertidesi e non solo, visto che il bacino di utenza comprende tutti i Comuni altotiberini e la parte nord del perugino, per un totale di 20mila prestazioni annue". "Siamo pronti a qualsiasi azione pur di salvaguardare il presidio - rimarca Carizia - anche nei confronti di quell’apparato burocratico (che strizza l’occhio ancora alla sinistra, ndr) che agisce ad orologeria contro il nostro ospedale".

Intervengono anche i sindacati: "L’incresciosa situazione del Pronto soccorso di Umbertide a seguito di comunicazioni informali, smentite, rassicurazioni - dicono Cgil, Cisl e Uil insieme alle rispettive sigle dei pensionati - testimonia la mancanza di una seria programmazione regionale condivisa". Per i sindacati "deve essere chiaro il ruolo degli ospedali non principali: i lavori di ristrutturazione non possono essere il pretesto per indebolire i reparti attivi e operativi e i Pronto soccorso. Lavoreremo perché ad Umbertide ciò non avvenga, anche per impedire che poi il "modello" sia esportato anche in altre strutture umbre". Pa.Ip.