Il ponte tibetano svetta sulla Valnerina

Sellano inaugura il ponte tibetano più alto d'Europa, simbolo di rinascita post-sisma e strategia per il turismo internazionale.

SELLANO Il ponte tibetano: una “perla“ nel cuore della Valnerina; una straordinaria opera d’ingegneria (il cui costo è di un milione e 400mila euro con le risorse del Pnrr), realizzata sulla Valle del fiume Vigi. E’ il ponte tibetano più alto d’Europa, con 175 metri di altezza, una lunghezza di 517 metri e 1023 ’scalini’, con una percorrenza di 30-45 minuti. Già sabato, giorno dell’inaugurazione, tante le prenotazioni, per un flusso di turisti destinato ad amplificare l’esodo di visitatori nell’intera Valnerina. Il taglio del nastro è stato preceduto da un incontro pubblico. Presente, tra gli altri, il commissario straordinario alla ricostruzione post-sisma, Guido Castelli: "Alla ricostruzione va aggiunta una strategia per riaffermare la centralità di questo territporio". L’imprenditore Brunello Cucinelli ha sottolineato "i luoghi speciali dell’Umbria, terra ricca di misticismo e silenzio, scelta anche da personaggi di fama internazionale". All’inaugurazione il presidente del Consiglio regionale, Marco Squarta e il capo progettista Marco Balducci. "Il ponte tibetano di Sellano è un esempio virtuoso di investimento per rivitalizzare l’area sul fronte turistico – così l’assessore regionale Paola Agabiti –. La Valnerina, dopo essere stata messa a dura prova dal sisma del 2016, sta rinascendo e il ponte contribuirà a promuovere l’Umbria a livello internazionale". Il sindaco di Sellano, Attilio Gubbiotti, ha lodato lo staff di realizzazione e ringraziato la comunità per aver creduto in una ‘scommessa’, mirata a scongiurare il rischio di spopolamento. "La comunità - così il sindaco – ha dimostrato grande attaccamento al territorio e in futuro potrebbe essere premiata con lo sviluppo dell’ offerta turistica e la crescita di attività commerciali e ricettive. L’accesso al Ponte (biglietti da 25 euro on line e 30 sul posto) è consentito, con imbracatura, ai maggiorennoi e ai minori coi genitori.

Carlo Luccioni